sabato 26 settembre 2009

Siamo tutti farabutti

Ok abbiamo bardato il blog per una battaglia sulla quale avevo delle perplessità poichè se si può indurre alle dimissioni un direttore in base alle delazioni di una velina, come si fa a parlare di mancanza libertà di informazione, ma soprattutto come si fa a parlare di professionisti dell'informazione; degrado è la più decente delle parole che viene in mente. Ma la prima puntata di Annozero ci ha fatto notare una cosa ossia che erano passati mesi di parole e discussioni sulle vicende del Presidente del Consiglio, tuttavia noi la sig.ra D'Addario non avevamo avuto modo di ascoltarla come invece era accaduto in tutto il resto dell'Europa; meno ancora noi sapevamo chi fosse di preciso Tarantini, casomai pensavamo ad un amico gentile che presentava amiche all'onorevole Berlusconi. Quanti di noi non lo fanno: ok noi non siamo nessuno, questo è vero. Non c'era stato verso in ogni modo. La Rai, servizio pubblico, non ci forniva questa possibilità, decidendo per noi che cosa ci interessa e avendo il buoncuore di non farci perdere tempo con la spazzatura subito individuata da Scaloja. In più abbiamo visto per intero la conferenza stampa di Berlusconi assieme a Zapatero, sotto la pressione delle domande di El Pais che i nostri giornalisti non pongono chè tanto nessuno gli risponde; dagli torto.
E così, nella scorsa puntata di Annozero, abbiamo scoperto che la sig.ra D'Addario esiste in carne e ossa, ci siamo ricordati delle intercettazioni telefoniche che se non ci fosse stata la possibilità di farle, ma anche di pubblicarle mai noi - sempre relativamente interessati alla spazzatura e tesi alla verità - avremmo per esempio saputo della clinica di Milano dove ti toglievano un polmone così, per far soldi. E nulla sapremmo di cosa combinano mafia, camorra ecc. ecc. di concerto con gli amministratori locali, nazionali e direi internazionali.
Non si contano ormai le volte in cui hanno cercato di imbrigliare la Rete. Insomma tutte queste cose hanno persino allarmato il consiglio europeo, perchè augurare il fallimento ad un giornale straniero certo non è un buon viatico alla libertà di informazione. Meno ancora premettere: potete chiedermi solo questo. E spostare una trasmissione come Ballarò per dare spazio allo spottone del Governo. Io non me la ricorda una cosa così nella mia vita di media durata, scongiuri facendo, ma io non ho conosciuto il Ventennio, forse quella volta. Se poi gli italiani guardano un'altra cosa, riducendo lo share dello spottone, una risata non la si può trattenere. Una risata vi seppellirà, già, ma per intanto.
Ci è inoltre venuto alla mente che in effetti questa informazione ha un suo personalissimo concetto di libertà ossia vi faccio sapere quello che voglio e quando voglio. Non si può non osservare che ciò è frutto di un'anomalia irrisolta ossia della spropositata concentrazione di mass media in un unica persona con incarichi istituzionali, della sua famiglia o comunque di individui riconducibili a lui. Unico caso al mondo. Un conflitto di interessi mai affrontato almeno per decenza dal centrodestra e per dovere dal centrosinistra; invece nulla, nessuno ha fatto nulla, chissà in nome di cosa. Ci sfugge e molte cose non le sappiamo per restare in tema di libertà di informazione.
Siamo certi che la libertà di informazione non sia libertà di delazione, siamo certissimi che sia il dovere e il diritto di fornire più dati possibili perchè il pubblico possa capire e decidere e non che altri decidano cosa ci interessa, siamo certi che ce la garantisca chiunque sia libero da conflitti e convenienze, poi ci dobbiamo pensare ancora, intanto ci basterebbe questo per cominciare. Dunque sabato 3 ottobre, me ne sono persuasa anch'io, fanno bene, speriamo abbiano bel tempo.

martedì 8 settembre 2009

Mafia pulita


Quello che mi è rimasto impresso è la definizione del risvolto di copertina: la mafia è il golpe strisciante, si è infilato dappertutto ossia nel Nord come nel resto del Paese, dell'Europa, - oltre ogni confine e nostra dabbenaggine come già Saviano ci aveva spiegato in "Gomorra" per la quale ancora qualche stupido e/o ingenuo può credere che sia un fenomeno solo meridionale se non addirittura legato ad un'etnia - nella vita politica, nelle banche, nelle imprese, nelle varie attività della società. Lavorano per la criminalità organizzata il 27% dei calabresi, secondo dati statistici, il 12% dei campani, il 10% dei siciliani, il 2% dei pugliesi, in totale 1 milione e 800mila cittadini italiani sono occupati nella più sana delle aziende italiane. (Me lo spiegavano già a scuola: procura lavoro dove non c'è, casa a chi ne ha bisogno, sicurezza dove non sussiste: una spaventosa società di garanzie al prezzo della vita; ma Falcone diceva che è un fenomeno umano e come tale può essere sconfitto) Le sue fonti economiche sono quelle tradizionali come il traffico di droga e il pizzo, ma si sta specializzando nell'immigrazione clandestina, per esempio e a fronte del dato per cui solo il 4& per certo degli immigrati è regolare. Dove non riesce da sola si associa alle mafie fuori dai nostri confini. Si calcola che in città come Catania e Palermo l'80% dei negozianti paghi il pizzo, il 70% a Reggio Calabria, mentre a Napoli un'impresa su due è sottoposta al racket: praticamente nulla è libero dal suo controllo alla faccia di qualsiasi amministrazione. Sono circa 50.000 le donne ridotte in schiavitù nel nostro Paese e costrette alla prostituzione che frutta ai loro padroni circa 160.000 euro ciascuna in un anno, dati provenienti dalla fondazione Giovanni XXIII; pensiamoci quando parliamo della prostituzione come libera scelta di alcune donne.
Non risente, non ha risentito di crisi. In totale i suoi guadagni coprirebbero il fabbisogno economico di un intero stato delle necessità del nostro, per esempio. Posto che non mi serve a nulla credere di essere al sicuro perchè tanto io vivo al Nord, posto che meno ancora mi serve credermi vicino all'Europa (le organizzazioni depositano i loro capitali nelle banche Oltralpe, - ecco perchè non è solo un problema italiano e solo un male del nostro Sud - coperte da segreto bancario, nei paradisi fiscali e gli stessi rientrano grazie agli scudi fiscali che diventano un boomerang; ce lo hanno spiegato mille volte, ci lavorano sopra magistrati italiani e no. La droga è comprata e venduta a Napoli come a Milano come a Francoforte come a New York, proviene dall'Estremo Oriente, le autorità di quei paesi chiudono un occhio perchè con i soldi della vendita si mantegono dittature e alimentano guerre infinite. Gli immigrati clandestini arrivano, ma si respingono e si prendono più facilmente, a Lampedusa come dal vecchio confine con la Slovenia nelle cisterne vuote di liquidi ma piene di esseri umani dei Tir. Prolificano i centri commerciali nel Nord e in tutta Europa e spesso sono l'investimento nel cemento per ripulire i soldi, farci lavorare dentro giovani con contratto a tempo determinato che sono i nuovi schiavi e devastare l'ambiente e il paesaggio di regioni nelle quali le amministrazioni hanno gioiosamente liberalizzato il commercio) e non posso cambiare pianeta per non vivere immersa come tutti in una situazione simile, non si può rimandare di saperle certe cose, perciò vi segnalo questo libro, non si può rimandare di chiedere come sono costituiti i patrimoni, le ricchezze, le proprietà di chi ci amministra, gestisce l'economia del nostro Paese. Non si può più rimandare di chiedere della limpidezza dei comportamenti di ciascuno dei nostri politici a cui sono affidati le nostre vite di cittadini, l'impeccabilità del loro passato pubblico e privato e dei loro atti, la coerenza dell'impegno nel combattere tutto ciò che ipoteca la nostra vita prim'ancora della nostra democrazia.

Mafia pulita - E.Veltri A. Laudati ed. Longanesi

venerdì 4 settembre 2009

Razzismo e omofobia


Vedrete molto presto questo manifesto in quanto fa parte della campagna contro il razzismo e l'omofobia a nome dell'Arci. Per essa hanno prestato la loro immagine i parlamentari Anna Paola Concia e Jean Leonard Touadì.
Non passa giorno che non si legga, senta alla tv o alla radio di atti e/o omofobici e razzisti. Alla faccia di coloro che ritenevano infondata la protesta e il timore degli omosessuali italiani; del ministro Carfagna che non giudicava corrispondente alla realtà il campanello d'allarme. Alla citata ministro si deve per altro la considerazione "gli omosessuali sono costituzionalmente sterili" che contribuisce a privare la categoria dei diritti civili quale quello del riconoscimento delle unioni e il Paese di una legge che punisca il reato di omofobia per non citare la binettiana crociata, dentro un governo di centrosinistra, frutto di illuminazione divina addirittura scesa nelle aule del Parlamento. Come in altri tempi non troppo lontani i mali della società sono della diversità dalla Norma. Diversità di pelle dunque di razza, di etnia, di scelte affettive, di lingua, di religione, di provenienza geografica: qualcosa di diverso si trova sempre. Ma attenzione, come nella famosa poesia erroneamente attribuita a Brecht (citata in un post di questo blog) oggi sono gli omosessuali e gli immigrati in toto, domani non si sa a chi può toccare, a qualcuno di sicuro se non sapremo chiedere e porre un argine a questa violenza, questa intolleranza, questo rialzare la testa della più becera ignoranza autorizzata dalla paura evocata ad arte e senza tanti scrupoli, senza decenza e lungimiranza.