mercoledì 2 febbraio 2011
Sono una donna e dico basta...
.. nella fattispecie: siamo donne e diciamo basta. Questo è il mio commento, le mie amiche se vorranno scriveranno in seguito.
Personalmente dei festini di Berlusconi non mi interesserebbe alcunchè se non ledessero l'immagine del Paese, se non coprissero di indecenza, reati penali e ridicolo la carica della quale è investito in quanto rappresentante della Repubblica, poichè non ha sussistenza il concetto che a casa sua ciascuno fa come vuole, se così fosse porto a casa uno lo ammazzo e non sono perseguibile in quanto l'ho ammazzato fra le mura di casa mia. Su non scherziamo!
Purtroppo, invece, Berlusconi è rappresentante della Repubblica ed è una carica istituzionale, non è possibile nè ignorarlo e neppure applicare le comuni valutazioni che andrebbero bene per un comune cittadino il quale solo al suo senso del decoro deve rispondere.
In un altro paese un presidente dalla reputazione infangata come la sua si sarebbe dimesso e così avrebbe fatto un assessore - la signora Minetti - sospettato di aver favorito la prostituzione. Tutti coloro che solo sono stati sfiorati dall'ipotesi di un qualche reato in questa faccenda si sarebbero ritirati a vita privata e soprattutto sottoposti al giudizio della megistratura; ma non siamo in un altro Paese e Berlusconi è ancora lì nonostante cose peggiori ancora e rimangono nel Parlamento come se nulla fosse sospettati di mafia, corruzione.
Io dico basta al governo di un Paese in cui lo stipendio di una donna è ancora diverso da quello di un uomo, in cui la grandezza delle tette serve ancora per fare carriera e trovare lavoro, in cui si diventa assessori (12mila euro al mese quanto alcuni guadagnano in un anno e qualcuno non guadagna proprio nulla perchè lavoro non ne trova) per come si è sollazzato il capo del governo, in un paese in cui gli ammortizzatori sociali sono la pensione dei vecchi date ai giovani senza lavoro, in cui per una laurea a pieni voti a igienista dentale sei un genio mentre un ricercatore o un dottorando non hanno alcuna dignità e aiuto economico che gli permetta di proseguire nei loro studi e nella ricerca del quale il paese stesso si avvarrà, in cui dondolare mezze nude in un programma televisivo è pagarsi gli studi come la studentessa che la sera fa la cameriera e ha i polpacci come marmo quando finisce e torna a casa per svegliarsi al mattino ed andare all'università, dico basta ad un sistema in cui sono le donne ad assistere vecchi e malati, fino a perdere i loro piccoli lavori, perchè le Asl ti danno un infermiere qualche ora al giorno, non tutti i giorni, dico basta ad un paese in cui dalle mazzette di Tangentopoli siamo passati alle mutandine di Arcore, dico basta ad un paese in cui l'immagine della donna è "più bella che intelligente", dico basta ad un paese in cui un terzo della classe dirigente, al Parlamento come nei comuni e nelle regioni, nelle province è sospettata di aver avuto collusione con la mafia o proprio appartiene ad una organizzazione criminale, i cui nomi erano nella P2 e in seguito nella P3, dico basta ad un paese in cui la macchina del fango non smette di produrre marcio. Io dico basta e lo direi ancora il mio basta, come tante altre donne, ma quale politica raccoglie il mio basta?
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