mercoledì 17 marzo 2010

Zafu, Jamie e meditazione


Sempre il solito problema di salute sul quale non mi dilungo, perchè non interessa a nessuno.
Passa uno specialista, passa un altro, prova una cura, prova l'altra.
Uno mi vuole tagliare come i cocomeri e infatti vuole farmi un tassello sulla schiena per vedere...cosa? Ah le sue vertebre, ovvio. Dovrà rinunciarci dottore, le vertebre sono mie e non ho intenzione di andare in giro a mostrarle a chi si voglia.
Signora l'importante è che impari a conviverci. Uh, come un gatto dottore.
Signora deve riposare. Lavora lei al posto mio? Cominci con abbassare il suo onorario che per sentirmi dire questo, francamente è un pò caruccio.
Signora questo antidolorifico lo può prendere tutta la vita, stia tranquilla. Due pastiglie e non mi alzo più dal letto, mi cedono le gambe, mi scordo le parole. Un volo fuori dalla finestra a tutte le scatolette.
Sa cos'è signora? Dica. In italia manca la cultura della terapia del dolore. Ecco. Signora non bisogna spaventarsi degli oppiodi: l'importante è riavere una qualità di vita.
Uno zombie che cammina, alla faccia della qualità.
Un libro. Si chiama Mindfulness. Negli Stati Uniti c'è una clinica per la riduzione dello stress e il controllo del dolore.
Lo leggo, tanto sono immobile a letto.
Comunque tutto si rifà allo yoga e alla meditazione di consapevolezza.
Sono sempre stata un'estimatrice di Sua Santità il Dalai Lama e della meditazione so già qualcosa. Dello yoga no. E sia chiaro yoga e Buddhismo sono due cose diverse: una è una religione, l'altro uno stile di vita da cui, ora lo so, hanno avuto ispirazione anche molte metodiche della fisioterapia: l'equilibrio del corpo attraverso alcune posizioni dette asana. Quello della mente cercando la sua quiete e consapevolezza del qui ed ora, solo di quello: semplice. Leggo, leggo, studio, studio; per mesi ho potuto fare solo quello.
Poi comincio a praticare, dapprima il rilassamento ossia il body scan, poi comincio a meditare.
I libri del maestro Thich Naht Hahn mi rivelano che c'è la meditazione camminata; la rieducazione neuromotoria: guarda là! Poi la posizione o asana della montagna.
Infine l'asana del Loto. Sono tre le posizioni basilari dello yoga.
Per il Loto ci vuole uno zafu, solitamente è colmo di pula o in altre versioni di kapok. Lo zafu è un cuscino, ma non un comune cuscino, pare impossibile.
In Italia uno zafu costa una follia, ma noi italiani pensiamo che più costa meglio è e loro lo sanno. Cerco su Ebay e incontro un venditore scozzese. Un signore competente, gentilissimo, onestissimo. Mi vende ad un terzo del valore italiano una Crescent Moon, uno zafu a mezzaluna. Arriva. Parte del suo guadagno andrà alla comunità Ropka, comunità di assistenza e cura in Nepal. Lo acquistano dal lavoro delle donne della comunità, lui poi lo riempe di pula. E lo invia dalla Scozia con costi onesti e e l'efficienza della Royal Mail.
Lo provo. Perfetto. Riesco ad assumere la posizione del Loto: la mia colonna vertebrale ringrazia sentitamente commossa.
Dunque gli scrivo una mail per ringraziarlo e raccontargli le mie disgrazie. Avevo letto nei suoi annunci che avrebbe gradito un aiuto per la traduzione delle istruzioni dall'inglese all'italiano, mi offro di fargliele e nel frattempo acquisto un panchetto per la posizione Seiza. Lui lo costruisce e gli arrotonda le gambe per favorire il Tilt Sacrale ossia la rotazione in avanti del bacino, lo lucida con la famosa cera d'api nella ricetta polacca.
Mentre gli traducevo i testi, mi impressionava la passione delle descrizioni, dei consigli: amore per il proprio lavoro. Chi lo trova più! E ho imparato, posso scrivervi ora come fare la ricetta polacca.
Arriva impeccabile come sempre. Lo uso per fare le respirazioni pranayama, mai stata così bene.
So che esiste anche una versione del panchetto inclinata per la meditazione nella posizione detta thailandese, non precisamente il Loto per intenderci, che comunque nel mio caso è meglio evitare. Certo, dice Jamie - il venditore scozzese si chiama Jamie - glielo faccio secondo la sua altezza e lo spedisco lunedì prossimo, dunque arriverà anche quello, imballato con cura, con il suo odore di cera d'api e dentro una passione che si tramanda di padre in figlio.
Bella avventura. Questa è la vita. Ho imparato un'altra cosa. Ho fatto onore alla mia lingua. Mi sono fatta del bene. Ho conosciuto un amico, Jamie che ringrazio qui tantissimo e che consiglio di contattare per provare i suoi prodotti.
Jamie è un falegname di quarta generazione. Usa solo prodotti ecologici rispettosi dell'ambiente. Li costruisce lui, pensa ai dettagli, ai bisogni di chi compra, a come fare perchè funzionino meglio. Li lucida con la cera d'api secondo la ricetta polacca e vi raccomanda di usarla perchè il panchetto possa durarvi tutta la vita; mica ve ne vuole fare un altro fra pochi anni.
E' inoltre un insegnante quindi sa di cosa si parla quando si parla di yoga e meditazione e vi può aiutare molto. Vi lascio il suo sito, vedetelo. Se vi serve uno zafu o un panchetto fate un giro su Ebay, non potrete non riconoscerlo, comunque il luogo dove si trova l'oggetto - come si suol dire - è Ayr. Fidatevi.

www.meditationsupplies.co.uk

www.jamiespeirs.com


Many thanks, Jamie

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