mercoledì 20 febbraio 2008

L'amore ai tempi della monnezza



Ogni tanto mi succede. Diciamo un paio di volte l'anno, e ogni volta mi suona come un campanello d'allarme.
Mi sveglio di notte con un leggero risentimento al braccio sinistro. Cerco di muoverlo, e non si muove. Arriva l'ordine dal cervello, ma nisba, nessun movimento.
Allora lo cerco con la mano destra, lo cerco dove penso che lui sia, cioè a fianco del torace, lungo il tronco. E non lo trovo.
Panico.
Risalgo con la mano verso la spalla sinistra e scopro che il braccio sinistro è ripiegato, intorpidito e mi incornicia la testa. Lo devo proprio prendere, sollevare dal cuscino e rimetterlo lungo il corpo.
Allora il sangue ricomincia a fluire nell'arto addormentato, e sento come se ci stessero camminando sopra migliaia e migliaia di formiche.
Tutto ciò accade al buio, dura al massimo un minuto, ma è un minuto allucinante.
Ecco, l'amore al tempo della monnezza è così.
Qualcosa che dev'essere ricondotta al normale fluire delle cose, che fa capire quanto ho lasciato inopinatamente addormentare e che invece, perché io funzioni, deve essere risvegliato a suon di spilli.
Sogni d'oro.

5 commenti:

Queen ha detto...

Oh finalmente!
A me succede per la compressione di un nervo brachiale e mi ricorda che un'operazione è dietro all'angolo, in quel momento mi giro e riprendo a dormire. Secondo me un pò tutto della nostra vita ha bisogno di essere ricondotto al normale accadere. Tanta tecnica, tanta possibilità di fare ed essere quello che mai avremmo immaginato, ma in fondo ben altro è previsto e di ben altro abbiamo necessità, ci sta rendendo paradossalmente ed enormente soli e deboli. Solo quello che è spontaneo, naturale, che appunto fluisce normalmente funziona.

Anonimo ha detto...

Il normale fluire delle cose...azzarderei il naturale fluire delle cose... la naturalezza trasmette tranquillità così come la forzatura induce all'ansia.
Se sei naturale sei tranquilla, se sei tranquilla aiuti la peristalsi intestinale... eheheh
Scusa la digressione ironica in questo contesto ma non posso resistere, si sa, ciò non toglie che io prenda molto sul serio l'argomento. Essere se stessi, nei limiti delle possibilità concesse dal nostro modo di vivere, è una delle cose più belle che possiamo fare x noi stessi e x gli altri.

loggino ha detto...

Sì Anonimo, e nel caso di ingorghi stantii una lieve terapia di RiNvas Plus supposte effervescenti per ripristinare la flora batterica e ritrovare il naturale (appunto)equilibrio.

Anonimo ha detto...

Loggì sei geniale! Quasi quasi ti diamo la cittadinanza onoraria di Pianura e dintorni ;-)
I.

Acquafortis ha detto...

Sono dei momenti unici. Sembra che la vita ricomincia proprio li in quel limbo fra vita e apparente morte.