Noi accogliamo l'invito che gira in questi giorni in Rete e dimostriamo il nostro assoluto rifiuto della discriminazione, in questo caso dell'antisemitismo. Non ci sono spiegazioni di alcun genere, alcuna spiegazione storica, religiosa, politica, nulla di nulla che regga: no e basta!
Questa inziativa è di Articolo 21, del quale abbiamo linkato il sito, e speriamo che sia accolto da molti altri in questo nostro Paese nel quale l'antisemitismo in realtà non è mai scomparso. Perchè questo Paese è quello delle leggi razziali, questo Paese è il giardino del Papa e una linea bianca lo divide dal centro della Chiesa Cattolica che appena 40anni fa attraverso Paolo VI affermò come non fosse attribuile alcunchè al popolo ebraico riguardo alla crocifissione di Cristo; perciò noi della Rete italiana dobbiamo fare di più, ripetere più forte, con più tenacia e convinzione che attenzione il razzismo è sempre in agguato, nel frattempo striscia, si camuffa nel negazionismo, si scusa in una goliardata, si giustifica in una battuta, si comunica dove c'è una voce sola, si legittima dove non c'è scelta, è sempre pronto a farsi riconoscere perchè è il pensiero facile come risposta a situazioni complesse, è la prima cosa che viene in mente quando si perde la capacità di capire e l'essere umano sceglie sempre le cose più facili, purtroppo le peggiori.
Nel contempo non ci può sfuggire un collegamento tra questa nuova vergogna e il clima politico e intellettuale del nostro Paese negli ultimi 15anni, così come con il suo recente imbarbarimento che dovrebbe allarmare chiunque, di qualsiasi schieramento, destra, sinistra o centro che sia.
2 commenti:
Contro l'antisemitismo la memoria non basta, non basta ricordare la Shoah, è necessario ricorda che clima politico, storico, intellettuale c'è stato e per cui tutta la persecuzione ebraica nei secoli ha potuto realizzarsi. Non dimenticare la Fiera del Libro di Torino: boicottare proprio chi con il pensiero combatte queste cose, pazzesco. Frutto del nostro vuoto, della nostra miseria culturale e politica, di un'interpretazione della politica come amico-nemico. Senza dire che prima erano gli ebrei, poi gli omosessuali, poi gli arabi, poi i rumani e infine chi oggi dice, come in una poesia di Levi, a me non toccherà mai, il prossimo è lui. i am a berliner, disse Kennedy. Io sono ebrea e sono africana e sono palestinese e sono chiunque corre il rischio di vedersi privato della libertà a causa del razzismo. Un abbraccio da entrambi mia Regina, Dani
Sì, condivido tutto. Per altro noi oggi qui celebriamo il giorno del ricordo ossia il ricordo delle foibe e dell'esodo. Di razzismo e discriminazione ne sappiamo qualcosa avendolo vissuto ogni giorno talvolta sulla nostra pelle, sentito nelle parole - sciàvi - e purtroppo dovendo riconoscere che permane. Io mi ricordo una frase da bambina, a scuola: ti te xon amica dei sciàvi, che erano quei miei tre compagni di studi isolati rispetto al resto della classe. Era ovvio che nessuno di noi bambini poteva sapere il perchè di questa definizione, se ne parlava a casa, i miei compagni imparavano a casa quella espressione, la pronunciavano gli adulti. Grazie della visita e del commento Dani, buona giornata a presto
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