Per otto persone circa:
250 g di farina 00
100 g di burro o 100 g di margarina
250 g di zucchero
2 uova intere
latte
4 mele mele un pò acidulearoma limone
marmellata (non quella di Loggi, quella è per colazione solo mia)
una bustina di lievito per dolci
una toritiera di circa 28-30 cm di diametro
Allora indicativamente le quantità sono queste, ma poi ci si fa l'occhio e non si pesano più. Fondete, attenzione a non cuocere, il burro o la margarina. Aggiungetevi in un terrina le uova e sbattete il butto con l'apparecchio, otterrete com euna crema, unite lo zucchero, lievito, aromi, poi lo zucchero infine la farina, niente sbattitore perchè ormai vi si impatana. Se il composto non risultasse fluido, aggiungete la latte non freddo. Cospargewte di pangrattato il fondo di una tortiera, verste il composto e sopra adagiatevi le mele. Con un goccio d'acqua sciogliete la marmellata normalmente di arancia o albicocche e poi con essa coprite le mele. Infornate il tempo di leggere i giornali che varia dai 45 min e più a forno non caldissimo, dipende.
Mentre la torta cuoce io leggo i giornali, se non ho finito, spengo il forno e continuo a leggere.
Siccome faccio la torta da quando avevo 15 anni da altrettanto tempo leggo l'Espresso per esempio. Ah io me lo ricordo, quando faceva le grandi inchieste, quando aveva coraggio di mettere in copertina i primi nudi che ora ha tolto perchè ce li mettono tutti, quando stava per diventare un rotocalco come tanti altri ed ora che pare essersi ripreso durante la direzione di una brava giornalista di cui, ma non c'entra la bravura, ora mi sfugge il nome. - Per dire oggi ho comperato la terza pompa da bicicletta, avendo dimenticato di averne altre due. - Questa settimana leggo G. Bocca che scrive di Napoli e della sua monnezza. Fa tutta una premessa che pare un scusarsi e ne avrebbe donde su quanti rimproveri ha ricevuto dopo il suo libro "Napoli siamo noi". Va bè un pò mi girano e un pò su alcune cose ha ragione, ma non riesco a perdonargli quel "plebaglia" sprezzantemente sparato a "Il tempo che fa". Inutile scriva oggi su Repubblica che i no di alcune regioni mostrano quanto sia ancora divisa l'Italia.- Caro Bocca, noi in Friuli Venezia Giulia abbiamo problemi di smaltimento dei rifiuti di cui si parlavano i giornali prima dell'indecenza in cui hanno lasciato cadere la città di Napoli. Prodi, Bassolino, Jervolino sapevano cosa stava accadendo così come sapevano le amministrazioni precedenti. - Non dica plebaglia ai cittadini italiani come lei e me, se proprio lo deve dire, specifichi, perchè pareva lo fossero tutti. Dunque se anche non avesse scritto, nulla sarebbe cambiato, perchè in realtà tutto l'articolo non ci dice nulla che già non sapevamo. Ha in buona sostanza, fatto un tipico giornalismo dei nostri tempi: quello che commenta e non informa; ma immagino non abbia più freschezza di prendersi il taccuino in spalla e andare a vedere, perciò si rifaccia a quello che ha letto - anche lei Saviano? - ricercato tempo fa.
Mi ha commosso invece e spiegato qualcosa il ricordo sulla Repubblica di ieri di uno dei sopravvissuti alla strage della ThyssenKrupp. Dice l'autore: solo da noi operaio è un insulto, una vergogna. In tutta Europa è colui che fa le cose. - Solo da noi succedono molte cose: non appena uno si gira c'è una donna mezza svestita, la Chiesa interferisce coi lavori del Parlamento, i diritti umani sono problemi etici, solo dai noi si fa la moratoria sull'aborto invece che educazione sessuale e contraccettiva, solo da noi atei mangiapreti sono papisti, solo da il proprietario di giornali e tv diventa presidente del consiglio e dà del coglione ai cittadini che non lo votano, solo da noi un ministro chiama bamboccioni i giovani senza posto fisso ancora in famiglia e un altro per definire la retrogadicità di certi uomini, dice siculo pakistani con buona pace di tutti i siciliani; poi ci stupiamo se siamo divisi. Ma d'altra parte solo da noi la politica la fa un attore in piazza nel Vaffanculo Day. - Oggi ovviamente sugli operai mea culpa di tutti, primo il più grande sindacato italiano la CGIL nella figura del suo segretario Epifani. Diceva il testimone oculare della sciagura nell'acciaieria: si è pensato solo al consumatore, ma neanche, direi. Ai soldi del consumatore. D'altra parte, corri a casa in tutta fretta il primo slogan di canale5 era un avviso: statevene a casa, a tutto il resto pensiamo noi, noi vi diciamo di cosa avete bisogno e desiderio, noi cosa pensare, noi cosa votare.
Sul "Venerdì" leggo la lettera di un omosessuale che dice quanto tutti sappiamo e viviamo: le coppie di fatto ci sono già. Ci serve come dice Pezzana il sogno dell'infelicità ossia pagare alimenti, ereditare la pensione e la casa. Questo signore aggiunge che si rende conto come sia più facile per la gente in generale accettare i Malgioglio e Cecchi Paone, ma che è stanco e avvilito - sapesse io - di vedersi identificato con questi personaggi. Idem caro signore. Una volta pensavo che grazie a loro almeno la gente cominciava a pensare. Oggi credo ci facciano un danno oltre ad approfittarsene per la loro pubblicità. Non ho mai in vita mia indossato una cravatta, non ho mai fatto una filippica della mia scelta affettiva, ma neanche mi sono tormentata per fare quanto qualcuno vuole: ho fatto la mie cose e la mia vita, pensando di non fare quello che non vorrei mi venisse fatto. Come tutti. Solo vorrei non spendere decine di migliaia di euro per lasciare in eredità la mia casa ed essere sbattuta fuori da una stanza da ospedale come se fossi un'estranea. Non mi è mai successo, ma è successo ad altri come me e questo basta.
Ok il tempo di scrivere questo post e la torta è pronta. Le mele sono affondate nell'impasto. Uno vede la torta e dice...ah che poche mele. Le mele sono sotto. La torta di mele è una filosofia. Oggi è uno di quei giorni che neanche cerco le risposte, qualora esistessero, alle grande domande della vita: perchè siamo qui? Perchè c'è il dolore, la violenza? Dove andiamo? Oggi è uno di quei giorni che già sapere perchè il pc fa questo rumore da frullatore mi renderebbe felice.
1 commento:
Ti posso offrire una tazza di the o caffé virtuale almeno?
Posta un commento