Si racconta che Elizabeth, sopravvissuta ad uno dei tanti attentati dei quali fu bersaglio, visitò nella Torre di Londra la sua giovanissima attentatrice che era poco più di una bambina allo scopo di graziarla. La carcerata disse alla Regina: non fatelo perchè cercherò di colpirvi di nuovo ed Elizabeth la graziò perchè non si era sottomessa neppure in quel caso, mostrando fierezza ed orgoglio di sè.
C'è tutto il carisma, l'intelligenza e il mito che nei secoli si è ripetuto e moltiplicato nella scena in cui il giovane appartenente al complotto spagnolo verso di lei, le punta la pistola contro e Sua Maestà vestita di un abito bianco si gira, lo guarda, tace allargando le mani in un breve e lento movimento in segno di resa; così come nell'esitazione del giovane c'è tutto il significato, il peso e l'intoccabilità della parola e della figura "sovrana" per gli inglesi di quel tempo, ma forse ancora un pò a tuttoggi.
C'è tutta tutta la solitudine di una donna di rara grandezza quale fu Elizabeth nel momento in cui chiede al capitano di vascello di baciarla e cade in lacrime sulle ginocchia di lui, sopraffatta dalla separazione splendida a cui la costringe il suo ruolo di regina. E c'è tutto il sovrano, il politico, la donna, la madre, la sposa di un popolo e di una terra quando Elizabeth esce vestita del più femminile degli abiti femminili, ossia una camicia da notte, a guardare dalla scogliera la sconfitta della flotta spagnola.
Un continuo ricercare l' equilibrio fra il sovrano e la donna è questo film entusiasmante, per il quale non capisco tutte le critiche sulla brevità dello scontro navale che invece mi è sembrato proporzionato poichè non è una cronaca storica o un film di guerra, ma il racconto degli atti, le inquietudini, le domande di una delle sovrane d'Inghilterra più amate, di una donna eccezionale nel suo passato tragico e nella personalità magnetica.
A chi volesse conoscere altre interpretazioni del personaggio controverso ed indimenticabile nella storia del genere umano che è stata la Regina Elisabetta I, consiglio "Lo Specchio di Elizabeth" di Nadia Fusini ed. Mondadori, edito qualche anno fa e piuttosto sconosciuto, ma affascinante ed intrigante come lei e la sua vicenda umana.
Il film si conclude con le parole di Elizabeth sulla sua incontestabile libertà non avendo marito, figli o altro ed essendosi dedicata solo all'Inghilterra: sono libera, sono me stessa, dice. Da rividere e lo rivedrò come più volte ho visto il primo.
Il film è stato giudicato dai critici troppo sull'onda dell'emozione, secondo me sbagliando. E' un film dalle scene spettacolari, dalla fotografia perfetta, sul potere in mano ad una donna eccezionale. Cate Blanchett dieci anni dopo il primo è Elizabeth pienamente, il film sembra essere suo come il personaggio, al resto del cast resta molto poco da interpretare, però anche loro lo fanno benissimo.
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