Questo bimbo, il cui viso in ottemperanza alla legge è stato sfumato poichè trattasi appunto di un minorenne, è il figlio dell'ispettore Raciti assassinato negli scontri di Catania presso lo stadio fra ultras e polizia. Suo padre è morto perchè era là per fare servizio attivo in cambio di 20 euro di straordinari. Era il primo del corteo funebre che stamattina ha accompagnato la salma di suo padre nel duomo di Catania, vestito da poliziotto, con il cappello del padre in mano.
Ho acceso il televisore e sentito questo:
- un quotidiano stamattina ha titolato in prima pagina a caratteri cubitali"Mafia e calcio" Cosa dire? Ritirare tutte le copie e il tesserino di giornalista agli autori, è il minimo, perchè in un Italia già divisa, già a pezzi non si può per vendere 100 copie cavalcare così una digrazia simile;
- al tg2 la voce di un giornalista ha letto un predicozzo insulso nel quale veniva richiamato P. Baudo per il rimprovero al Papa che ieri non ha rivolto parole per il poliziotto ucciso a Catania, sottolineando la distanza della Chiesa dalla società italiana nella quale invece non smette la sua ingerenza per altri temi;
- il calcio è morto, se ne sono accorti! Ma pur morto deve continuare...non foss'altro per i milioni di euro che ci girano attorno! Che poi poliziotti, tifosi, spettatori ci possano rimettere la pelle sono solo effetti collaterali, però si sa che pagano tante tessere e abbonamenti, reggono il tono del tifo per quanto insano;
- fra i minorenni arrestati nei giorni seguenti c'è il figlio di un poliziotto, quelli di due medici della Catania bene, ragazzini già pregiudicati.
Le società sportive sanno chi sono gli ultras, quale vie li legano ad altri ambienti. Sono decenni che si parla della sicurezza negli stadi, esistono delle leggi apposite ma come troppo spesso da noi non sono nè migliorate e neppure applicate.
I fatti di Catania erano facilmente prevedibili e dunque in un paese normale, sano era possibile evitarli. Si è trattato di una orchestrazione di violenza per la prevenzione della quale nessuno ha mosso seriamente un dito, solo la polizia che ormai c'era dentro.
In questi giorni ho persino sentito: ecco vendicati gli abusi dei G8 di Genova e Napoli. Allora, mi chiedo, a quale cultura, a quale critica politica può mai essere associato l'assassinio di un uomo, di un padre e di un marito? Quella della violenza più barbara e dell'ignoranza più cieca è la sola risposta che so dare, però sono curiosa di vedere con quale decenza e logica si troverà una risposta per quel bimbo che ora è un orfano e sarà un uomo segnato dall'assenza del padre che un criminale gli ha tolto.
L'ispettore Raciti aveva 38 anni, lascia anche una figlia e una moglie.
(foto Ansalive)
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