Non vi scriverò le cifre, spaventose, raggelanti, risapute di una sola delle tante vergogne del genere umano. Neanche mi interessa porre un accento di parte su quante sono state le vittime omosessuali del genocidio, aggiungendovi l’elenco di tutte le altre minoranze perite nei campi di concentramento nazisti e di tutti gli altri assassinati prima di giungervi o morti di stenti durante il tragitto su carri bestiame. Tutto questo è risaputo, ve lo scriveranno oggi molti altri sui blogs, su giornali, lo ascolterete alla televisione, alla radio, lo leggerete sui siti Internet. Qualcuno affiancherà a quelli vittime innocenti tutte le altre di altri genocidi e delitti contro l’umanità. Gli assassinii delle stragi cilene, di Srebenica, dei gulag e dello stalinismo,. le vittime palestinesi, curde, armene, cecene, le tribù del Ruanda; solo per citarne alcune delle quali siamo a conoscenza. Questo è il senso del ricordare perché un giorno possa davvero non accadere mai più.
La Shoah è il simbolo spaventoso di cosa è accaduto e accadrà ancora nella storia umana per mano di vecchi e nuovi dittatori, di vecchie e nuove intolleranze, di vecchie e nuove follie, ma soprattutto di vecchi e non nuovi egoismi e viltà. Impressionante casomai è nella nostra storia il reiterato accanimento verso il popolo ebraico. Su due cose invece vorrei porre l’attenzione: il negazionismo e l’ignoranza di alcuni giovani, giovanissimi su quanto è accaduto. Il primo trova terreno fertile soprattutto nell’ignoranza, è cosa evidente. Il negazionismo è un’enorme falsità storica, ma anche di metodo nell’indagine, nella deduzione e nell’esposizione di fatti storici. L’ignoranza è il terreno fertile nel quale può crescere meglio, svelando un antisemitismo di fondo, permamente nel nostro Paese.
Se la lotta al negazionismo è compito del legislatore, dei politici, degli scienziati della storia, degli intellettuali, la lotta all’ignoranza di cosa accadde è compito della scuola, delle famiglie, degli amici, dei mezzi di comunicazione. Se il negazionismo è l’ultima blasfema offesa a dei martiri, l’ignoranza li rende inutili. Questo è quanto risulta immorale, nauseante in tutto ciò. Diceva E. Wisiel: l’uomo che non ricorda il suo passato, non merita il suo futuro.
La Shoah è il simbolo spaventoso di cosa è accaduto e accadrà ancora nella storia umana per mano di vecchi e nuovi dittatori, di vecchie e nuove intolleranze, di vecchie e nuove follie, ma soprattutto di vecchi e non nuovi egoismi e viltà. Impressionante casomai è nella nostra storia il reiterato accanimento verso il popolo ebraico. Su due cose invece vorrei porre l’attenzione: il negazionismo e l’ignoranza di alcuni giovani, giovanissimi su quanto è accaduto. Il primo trova terreno fertile soprattutto nell’ignoranza, è cosa evidente. Il negazionismo è un’enorme falsità storica, ma anche di metodo nell’indagine, nella deduzione e nell’esposizione di fatti storici. L’ignoranza è il terreno fertile nel quale può crescere meglio, svelando un antisemitismo di fondo, permamente nel nostro Paese.
Se la lotta al negazionismo è compito del legislatore, dei politici, degli scienziati della storia, degli intellettuali, la lotta all’ignoranza di cosa accadde è compito della scuola, delle famiglie, degli amici, dei mezzi di comunicazione. Se il negazionismo è l’ultima blasfema offesa a dei martiri, l’ignoranza li rende inutili. Questo è quanto risulta immorale, nauseante in tutto ciò. Diceva E. Wisiel: l’uomo che non ricorda il suo passato, non merita il suo futuro.
2 commenti:
....Ma perchè esiste il male nel mondo ?....
... perchè l'essere umano è anche cattivo oltre a poter essere mille altre cose. Ben tornata Uli
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