Anni fa feci un sogno che mi è restato impresso, e ve lo racconto.
Ambiente: un altopiano messicano, a perdita d’occhio cactus e sassi, sole a picco, nessuna traccia di umani, niente case, niente pali della luce, il nulla di nulla.
Siamo solo io e la mia fidanzata di allora, che litighiamo di brutto, camminando affiancate in mezzo a quella vegetazione spinosa.
Improvvisamente si materializzano qualche metro davanti a noi due figure femminili tutte vestite di nero, sembrano appena uscite da una messa funebre.
Ci guardano attonite.
Noi pure le guardiamo stupite, poi io dico ad alta voce:
“Ma queste da dove caspita arrivano?”
Non faccio a tempo a finire la frase che una delle due signore si avvicina ancor di più a noi e ci domanda a bruciapelo:
“Por què ustedes hablan el italiano?”
Noi incredule rispondiamo all’unisono:
“Por què nosotras
somos Italianas!”
La signora gira sui tacchi e si riavvicina all’altra.
Incominciano a parlottare fra di loro.
Prima Signora: “ I knew I was right, for sure Sie verstehen nichts”
Seconda Signora: “Como puedes ser tan segura de lo que dices? Què es la verdad, exactamente?”
Prima Signora: “We have already discussed that point, let’s pass beyond”
Seconda Signora “Ho hang chi, ‘zai chi hing du. Zan mo.”
Prima Signora: “Chi ming ha, tai ho.”
Seconda Signora: “Tu es toujours ma petite chat, comme tu veux, oh-là-là. Stravàas’ nad kròchnin pash vàrda pomicìc”
Io e la mia fidanzata abbiamo ormai occhi e bocca spalancati dallo stupore.
Le due signore si avvicinano e ci parlano.
“Noi non siamo di questo pianeta” dice la Prima Signora “vi abbiamo studiato per millenni, abbiamo tentato di capire perché state così male. Secondo noi il problema della specie umana è la comunicazione: non avete un codice univoco e planetario come gli altri animali della Terra.
Pigliate due cani, uno del Senegal e l’altro cinese. Metteteli vicini: si guarderanno, rizzeranno il pelo, si annuseranno, ringhieranno, ma in pochi secondi si comprenderanno.
Gli animali di una determinata specie fra di loro comunicano efficacemente, e sono davvero poche le uccisioni intraspecifiche che abbiamo registrato.
Di sicuro non abbiamo mai osservato stragi di animali causate da animali della medesima specie.
Secondo noi, chiarezza di comunicazione e assenza di guerre sono variabili strettamente correlate.
Anzi, siamo quasi certe che la prima è causa preponderante della seconda.”
Io e la mia fidanzata ci guardiamo negli occhi.
La Seconda Signora continua la spiegazione:
“Vi abbiamo studiato a lungo e ora non abbiamo dubbi: voi umani appartenete ad un’unica specie, ma non riuscite a intendervi.
Però abbiamo anche osservato che la natura seleziona, all’interno di ogni specie, solo quei tratti che risultano alla lunga vantaggiosi, e dunque crediamo che da qualche parte, nascosto, dovrà esserci un vantaggio per la specie umana nell’avere così tante lingue diverse.
Abbiamo isolato alcuni comportamenti umani che abbiamo osservato più frequentemente negli individui che parlano una determinata lingua, e abbiamo capito che:
- l’inglese è la lingua usata da chi vuole sempre avere ragione, da chi passa sopra i diritti di altri, da chi non sente ragioni, da chi fa guerre e fomenta conflitti. E’ la lingua delle risposte affrettate;
- il tedesco è la lingua usata da chi vuole negare qualcosa, in particolare tutto quello che è piacere effimero, e vuole anche dimostrare logicamente la propria volontà di ordine e rigore mentale;
- il francese è la lingua dei giochi, dei sogni, delle risate, delle fiabe, di chi fa all’amore, di chi è preda di passioni irragionevoli.
- lo spagnolo è la lingua dei dubbi, dei tentennamenti, delle domande senza risposta
- il cinese è la lingua delle negoziazioni, dei compromessi, del commercio;
- il russo è la lingua della malinconia e dei rimpianti, delle tristezze e degli struggimenti
- l’italiano è la lingua per mentire, per dire le bugie più piccole o le menzogne più infami, per simulare, per nascondere e insabbiare."
Noi due sempre di più a guardarci negli occhi.
La Seconda Signora continua, e proprio non ha pietà di noi:
"Il cammino degli umani verso la chiarezza di comunicazione sembrerebbe prevedere l’assimilazione di tante lingue, per formare un unico linguaggio umano planetario, dove ciascuna lingua sia stata nel tempo selezionata per esprimere chiaramente e senza equivoci degli stati d’animo specifici.
E’ ovvio che la lingua italiana sia destinata a morire. Chi si ostinerebbe a parlare italiano, quando questa lingua fosse diventata la lingua ufficiale per mentire spudoratamente? I bugiardi sarebbero smascherati subito.”
La Seconda Signora si zittisce, fa cenno alla Prima Signora di continuare.
“Ecco perché vi abbiamo chiesto perché parlate italiano…attenzione, ve l’abbiamo chiesto in spagnolo, ma vi abbiamo spiegato tutto in italiano.
A voi decidere se abbiamo mentito oppure no…La menzogna esiste per certo nella testa di chi la pronuncia e che sa di mentire. Chi crede a una bugia la assume come verità, fino a prova contraria. “
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Mi svegliai di soprassalto. Per la cronaca, era l’epoca del primo governo Berlusconi.