Questo blog collettivo nasce da un'idea di me e Bartle in seguito allargata ad altri collaboratori. Lo scopo e lo spirito di questo blog è quello di comunicare in rete con più persone attraverso le visioni diverse e creative dei suoi collaboratori. Non sappiamo cosa ci succederà, ma sappiamo come sia molto importante che persone diverse per età, cultura, educazione, aspirazioni si siano associate in un'attività di comunicazione quale essenzialmente la costruzione di un blog è. A nessuno degli individui che costituisce il team, ora come in futuro, è stato posto un limite di espressione oltre a quello dettato dalla nostra personale educazione e sensibilità. A nessuno dei collaboratori che si introduranno sarà mai posto. Io personalmente, che già sono titolare di un altro, spero qui invece di scoprire ed esprimere una vena umoristica ed ironica; e come avete già avuto modo di leggere l'atmosfera è molto rilassata. Sono entusiasta e grata a Bartle e Loggino per la loro presenza e lo stesso rivolgo a chi arriverà. Buon divertimento e fortuna a noi che scriviamo e a chi ci leggerà.
Dunque, in attesa che Bartle getti il catorcio di connessione che ha e si aggiungano a questo blog gli altri collaboratori, per intanto ad affliggervi sarò io, non sazia di farlo sul mio personale.
Il post che leggerete ha una premessa, ossia una discussione molto contenuta avvenuta sul forum di “ellexelle”. L’osservazione che ci veniva rivolta, non ci interessa come ovvero con quali termini e quale logica, accusava parte della comunità lesbica di una specie di “imbarbarimento” maschile. Invece a me capita di leggere altri forum oltre quello succitato, così come siti, di frequentare circoli e collettivi di associazioni, leggere giornali e libri, o semplicemente parlare con amiche e talvolta riflettendo rifarmi agli anni della mia modesta “carriera” e alle mie esperienze personali e private. Ogni volta quello che vi riscontro è esattamente il contrario ossia che le donne lesbiche si stanno liberando dalla necessità di ruoli e stereotipi, necessità che ripeto aveva una sua spiegazione e un suo senso. Non è fra le lesbiche, mi pare, che ci sia una rinnovata ingerenza della “cultura maschile” e maschilista, della peggior specie per altro, offensiva essa stessa per gli stessi uomini a quanto alcuni amici mi dicono, ma è nella società che sta accadendo da anni. C’è una dilagante maleducazione, arroganza, ignoranza del sesso e dei sentimenti, irrispettosa prepotenza nei rapporti fra gli individui indifferentemente dal loro orientamento sessuale, c’è egocentrismo ed egoismo.E questo colpisce nuovamente le donne per prime. Non viviamo una in un contesto dove il maschio, e non l'uomo sottolineo, è dominante, ma dove lo è chi possiede, chi ha forza, denaro, apparenza, potere, è sano, perfetto, trendy. Senza contare che le peggior nemiche delle donne sono le donne stesse.
Sorrido allegramente se una donna per gioco mi chiama gnoccolona, se nel contesto di una tensione erotica mi dice voglio farti godere non lo trovo inaudito, ma se mi dispregia e mi umilia per il valore della mia biancheria, per un eccesso di enfasi che può farmi commettere un errore di cattivo gusto, o una mancanza di controllo o di esperienza mi rende un’amante imperfetta, mi viene da chiederle e tu che donna sei? Un individuo femminile dotato di “donnità” ossia di dignità femminile ha il diritto, ma oserei dire il dovere di dire no quando non le aggrada, se non lo fa si pone sullo stesso piano dell’individuo da cui subisce “l’abuso” e non può aspettarsi il rispetto e la cura per sé che dimostra lei stessa per prima di non avere. Una sola eccezione secondo me è accettabile ed è quella della dipendenza – economica e via dicendo – e dell’inferiorità – di forza, di mezzi - dalla persona che in quel momento le sta mancando di rispetto. Una donna risolta e matura, femminile per usare un termine tanto amato, in un rapporto a cui tiene ma pure in uno occasionale con femminile forza appunto cerca di capire, di comunicare. Poi è pure possibile che tutta la femminilità di una donna si sia accentrata nella lingerie e dunque tolta quella non ne resta molta da mostrare.
Infine Bartle dice spesso: ogni donna ha una sua sofferenza, ogni donna sa la ragione della sua omosessualità. Su questo forse c’è molto da riflettere, ma sono cose privatissime e dunque un thread che rimanga su un livello molto meno personale è la cosa più giusta e secondo me edificante. Ripeto dunque parliamo del sesso, della sessualità femminile e della sessualità lesbica con lo stesso rispetto, intelligenza, sincerità, passione delle donne che noi donne vorremmo avessero i nostri amanti di una notte o di una vita. Siamo liberissime di non farlo, ma ogni qualvolta manchiamo scivoliamo nella stessa cultura maschile e maschilista tanto riprovevole che tanto disprezziamo e contro la cui andiamo in preda alla nausea e alla delusione, sospette di ipocrisia però. La goliardia, il colpo di teatro, il guizzo del buffone sono belli e sono anche un altro aspetto dell’essere umano, ma devono avere una loro misura. Ho letto in un post una frase che mi ha impressionato: chi si nasconde dietro ad un video, ha una solitudine che va oltre la sua stessa solitudine. Potremmo usare al posto della parola video, ipocrisia, esibizionismo, egocentrismo, vittimismo tutti insomma i nostri molteplici difetti di donne lesbiche. Ma vivere, diceva chi ne sapeva più di me ossia Platone, è divenire.
1 commento:
Loggino mi ha appena invitata a scrivere su questo blog... sto facendo un giro per vedere di cosa si tratta e devo dire che l'idea mi piace molto! Non sono più abituata a scrivere.. non lo faccio più da tempo, anche perchè il mio scrivere in passato era strettamente associato a una sofferenza interiore che cercavo in qualche modo di "buttare" su un foglio di carta.. Passato quel periodo mi ero giurata di non scrivere più una riga. E l’ho fatto.
È da un pò che ci sto ripensando però.. scrivere mi ha comunque sempre aiutata a mettere in fila i pensieri, ad analizzare sensazioni, dubbi, spesso mi ha fatta ridere, sognare, divagare….
Ha ragione Queen quando, a proposito di questo germoglio appena spuntato, dice:”… chissà cosa ci succederà…” , ma è proprio questo il bello.. io lo prendo come un buon auspicio…
Born
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