lunedì 14 febbraio 2011

Se non ora quando?

Ero indecisa tra questa frase e "bastava non votarlo" semplice verità che una donna esibiva sul suo cartello (trovare uno che abbia votato Berlusconi è un impresa: tutti negano, ma se è là qualcuno lo avrà votato. Una signora mi disse: ah io ho votato destra, intendendo forse An, ma il premier designato era lui).
Sebbene volessi io non ho partecipato alla manifestazione di Trieste, che è stata un successo come da tempo non se ne vedeva in città, forse quella che ha avuto la maggiore partecipazione di sempre, in una città molto conservatrice e non eccessivamente vogliosa di scendere in piazza.
Oggi definire le donne in piazza "radical chic" non è solo malafede e ignoranza, ma è ripetere lo stesso meccanismo di questi ultimi 15anni: negare l'evidenza, la realtà, per far credere quella più consona agli interessi di una classe dirigente che dell'apparenza ha fatto il suo strumento di battaglia e la sua essenza. apparentemente efficienti; apparentemente onesti e liberali; apparentemente uomoni di stato, ma nell'essenza quello che è ossia avvinghiata agli interessi di un singolo individuo, di una cricca, uomini di potere e non di Stato
Certo un milione di donne e di uomini a sostegno delle loro donne e di un patto sociale diverso da quello odierno (bellissimo il commento di un signore che affermava di essere sceso in piazza perchè figlio di una donna, marito di una donna e padre di una donna) fanno una certa invidia rispetto ai 150 contestatori sotto al Palazzo di Giustizia di Milano; e se la ministro Gelmini si intendeva per "radical chic" le organizzatrici delle manifestazioni di domenica, cosa mai erano quelli della manifestazione sotto al Palazzo di Giustizia? Meglio non dire cosa fossero, pur rispettando l'opinione politica dei singoli partecipanti.
Erano invece quelle donne anziane che dopo una vita di lavoro si ritrovano con una pensione modesta grazie alla quale mantengono ancora figli e nipoti disoccupati o che hanno perduto il lavoro in seguito alla crisi economica: il vero ammortizzatore sociale di questo paese; erano quelle donne che hanno uno stipendio inferiore ai loro colleghi maschi e si destreggiano fra assistenza agli anziani, ai figli con handicap senza l'aiuto dei comuni vittime dei tagli delle ultime finanziare, erano le giovani donne laureate o diplomate che a differenza dei loro padri hanno amaramente capito come una superiore istruzione non corrisponda più ad un reddito superiore, erano le donne giovanissime senza più futuro e soprattutto speranza perchè se n'è andato negli anni da bere, nel spaventoso debito pubblico che strangola le finanze del paese e in una politica verso la quale si stavano ribellando con tutte le loro forze, professioniste capaci più o come i loro colleghi maschi che devono faticare il triplo forse per non arrivare mai, giovani donne che vorrebbero diventare madri ma non possono per mancanza di reddito, a volte subendo l'inquità della legge 40 o addirittura grazie all'ultima trovata del decreto milleproroghe vedendosi schedate insieme ai loro uomini questa voltà sì in violazione della privacy; erano donne di destra, di sinistra, di centro di dove volete che non sopportano più un berlusconismo causa dell'indifferenza di questo governo alle loro necessità, di un clima razzista e del terrore che fa di ogni straniero un potenziale delinquente. erano donne ancora sorridenti, ma molto arrabbiate e offese da un costume che le fa vergognare di essere quelle normali, semplici, coraggiose donne di cui ogni giorno ciascuno di noi, uomo o donna, ha necessità. Senza alcuna bandiera politica, un fortissimo basta, pieno della dignità che viene dalla libertà, sorrette dai loro mariti, compagni, amici, padri, figli e fratelli: cosa c'è di più perfetto e di bello in un paese che fino all'altro giorno e in qualche luogo ancora le considera un giocattolo, un corpo da usare, raggirare, abusare e un'intelligenza capace solo e che solo deve applicarsi alle torte e all'altezza dei tacchi a spillo garanzia di femminilità come pensanoe proclamano, questa volta sì, serve degli uomini molte donne di questa classe dirigente.
Il presidente Berlusconi e il suo governo le hanno offese di nuovo, dopo averlo già fatto più volte con le sue battute e i suoi comportamenti, i suoi ragionamenti, definendole poche radical chic, di parte e faziose. ( Per non dire della Santachè che ha descritto l'immagine odierna della donna come frutto delle lotte femministe di trentanni fa)
Ovvio che erano di parte, precisamente non la sua. Sì è vero: abbiamo colto l'offerta di unirci e manifestare come se non aspettassimo altro e questo è tutto dire. Infatti dice che le donne ci sono e i cittadini tutti anche, il vaso è colmo. Speriamo che questa volta si sappia non far fallire tutto.
Il Presidente del Consiglio non dovrebbe disprezzare oltre un milione di cittadini italiani, uomini e donne, in Italia e all'estero; stavolta dopo averli chiamati coglioni e aver disprezzato gli studenti pochi mesi fa, c'è il rischio che gliela facciano scontare davvero questa arroganza e incapacità politica di ascoltarli e rispondere loro necessità, perchè stiamo capendo che possiamo non morire berlusconiani.

mercoledì 2 febbraio 2011

Sono una donna e dico basta...


.. nella fattispecie: siamo donne e diciamo basta. Questo è il mio commento, le mie amiche se vorranno scriveranno in seguito.
Personalmente dei festini di Berlusconi non mi interesserebbe alcunchè se non ledessero l'immagine del Paese, se non coprissero di indecenza, reati penali e ridicolo la carica della quale è investito in quanto rappresentante della Repubblica, poichè non ha sussistenza il concetto che a casa sua ciascuno fa come vuole, se così fosse porto a casa uno lo ammazzo e non sono perseguibile in quanto l'ho ammazzato fra le mura di casa mia. Su non scherziamo!
Purtroppo, invece, Berlusconi è rappresentante della Repubblica ed è una carica istituzionale, non è possibile nè ignorarlo e neppure applicare le comuni valutazioni che andrebbero bene per un comune cittadino il quale solo al suo senso del decoro deve rispondere.
In un altro paese un presidente dalla reputazione infangata come la sua si sarebbe dimesso e così avrebbe fatto un assessore - la signora Minetti - sospettato di aver favorito la prostituzione. Tutti coloro che solo sono stati sfiorati dall'ipotesi di un qualche reato in questa faccenda si sarebbero ritirati a vita privata e soprattutto sottoposti al giudizio della megistratura; ma non siamo in un altro Paese e Berlusconi è ancora lì nonostante cose peggiori ancora e rimangono nel Parlamento come se nulla fosse sospettati di mafia, corruzione.
Io dico basta al governo di un Paese in cui lo stipendio di una donna è ancora diverso da quello di un uomo, in cui la grandezza delle tette serve ancora per fare carriera e trovare lavoro, in cui si diventa assessori (12mila euro al mese quanto alcuni guadagnano in un anno e qualcuno non guadagna proprio nulla perchè lavoro non ne trova) per come si è sollazzato il capo del governo, in un paese in cui gli ammortizzatori sociali sono la pensione dei vecchi date ai giovani senza lavoro, in cui per una laurea a pieni voti a igienista dentale sei un genio mentre un ricercatore o un dottorando non hanno alcuna dignità e aiuto economico che gli permetta di proseguire nei loro studi e nella ricerca del quale il paese stesso si avvarrà, in cui dondolare mezze nude in un programma televisivo è pagarsi gli studi come la studentessa che la sera fa la cameriera e ha i polpacci come marmo quando finisce e torna a casa per svegliarsi al mattino ed andare all'università, dico basta ad un sistema in cui sono le donne ad assistere vecchi e malati, fino a perdere i loro piccoli lavori, perchè le Asl ti danno un infermiere qualche ora al giorno, non tutti i giorni, dico basta ad un paese in cui dalle mazzette di Tangentopoli siamo passati alle mutandine di Arcore, dico basta ad un paese in cui l'immagine della donna è "più bella che intelligente", dico basta ad un paese in cui un terzo della classe dirigente, al Parlamento come nei comuni e nelle regioni, nelle province è sospettata di aver avuto collusione con la mafia o proprio appartiene ad una organizzazione criminale, i cui nomi erano nella P2 e in seguito nella P3, dico basta ad un paese in cui la macchina del fango non smette di produrre marcio. Io dico basta e lo direi ancora il mio basta, come tante altre donne, ma quale politica raccoglie il mio basta?