sabato 25 aprile 2009

Il Ritorno del Principe


Nel giorno della Festa di Liberazione, fra l'indignazione per delle vignette ma non quella per un ministro della Repubblica che afferma senza pudore come non si possano paragonare i morti partigiani comunisti agli altri e la stupida battuta del suo primo ministro che scherza sui desaparecidos non buttati dall'aereo ma semplicemente invitati ad andare a farsi una passeggiata, fra i manifesti contro la Liberazione affissi oggi a Roma e questa paura dell'immigrato fomentata ad arte, quando è di ben altro che dovremmo aver paura, ma tanta proprio tanta se la precisa analisi dell'Italia del nostro tempo che si legge in questo libro fosse giusta come io per altro credo.
A partire da oggi, sessantanni fa, qualche anno dopo sarebbe stata scritta la nostra Costituzione che avrebbe dovuto fare della nostra democrazia, che non è ancora garanzia di uguaglianza, una democrazia liberale. Tuttavia il ritorno del Principe machiavellico pezzetto per pezzetto, assestamento per assestamento, la smonta. E' vero: c'è una necessità evidentente di aggiornare la sua seconda parte, non toglie però il timore che qualcuno se ne approfitti per toccarla nella sua prima parte e ahimè i tempi non fanno sperare nulla di buono. Vi riporto questo tratto da un'intervista del 1979 di L. Sciascia alla giornalista francese M. Padovanì:

Quali garanzia offre questo Stato[...]per quanto attiene all'applicazione del diritto, della legge, della giustizia? Quali garanzia offre contro[...]l'abuso di potere, l'ingiustizia? Nessuna. L'impunità che copre i delitti commessi contro la collettività e contro i beni pubblici, è degna di un regime di tipo sudamericano: neppure uno dei grandi scandali scoppiati in trentanni ha avuto un chiarimento, nessuno dei responsabili è stato punito[...] in ogni città e in ogni villaggio è possibile compilare un lungo elenco di malversazioni, di casi di concussione e di abusi rimasti impuniti: i cittadini che fanno il loro dovere innanzitutto come semplici contribuenti, si vedono regolarmente presi in giro prima e ridicolizzati poi[...]perchè quelli che frodano il fisco vengono poi premiati con le leggi di perdono fiscale che costituiscono una esortazione e poi un incoraggiamento al non rispetto della legge, ad essere un cattivo cittadino.

Ancora attuale vero? Anzi le disposizioni che la UE emana perchè non vengano saccheggiati dalla corruzione i fondi che stanzia per le aree svantaggiate, per i bandi di appalto, vengono regolarmente vanificate dalla regole che il nostro legislatore vara per depenalizzare quanto in nessun altro paese europeo sarebbe tollerato. L'illegalità, malavitosa e no, aggrava il nostro Pil del 5%, senza il quale saremmo uguali a tutti gli altri paesi europei. La paghiamo tutti, questa è la tassa sul nostro futuro, quello dei nostri giovani e del paese intero. E' la tassa che toglie fondi alla sicurezza, alla ricerca, che aggrava la sanità, che costringe a mantenere un precariato del lavoro da rapina della dignità di troppi giovani, che si accavalla a quella dovuta appunto per l'evasione fiscale e contributiva, che nessuno ha la decenza di togliere.
Buon 25 aprile!

Il Ritorno del Principe, S. Lodato R. Scarpinato ed. Chiarelettere

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