A sinistra della videata trovate il link all'appello a favore di un ddl sul testamento biologico che rispetti e garantisca ogni singolo cittadino, qualsiasi sia il suo credo e i suoi valori, non imponga alcunchè su questo tema, perchè diversamente si tratterebbe di una violazione del diritto fondamentale di una persona ossia quello di scegliere liberamente quali cure, terapie, supporti tecnici e medici accettare o rifiutare per la sua vita e la sua salute come garantito dall'articolo 32 della Costituzione.
Promotore e primo firmatario è il professore e senatore Ignazio Marino, chirurgo e cattolico, seguito da altre figure pubbliche di diverso e vario profilo politico e professionale.
Vi raccomando di leggerlo e pensarci. E' importante avere su un tema tanto delicato e complesso una legge equilibrata che garantisca il diritto alla scelta frutto dell'informazione e della consapevolezza, garante della libertà di tutti. E' importante per la qualità e dignità della nostra vita, per la democrazia della nostra Repubblica. Cercate di informarvi da molteplici fonti e di esprimervi al riguardo con i mezzi concessi dalla Rete o attraverso le altre attività organizzate da partiti, giornali e associazioni.
2 commenti:
"Aderisco perché credo che la vita umana è sacra, e che la sua espressione più alta è la libertà".
Vito Mancuso
Fatto. Ho estrapolato questa motivazione che trovo bellissima. Ciao Laura
A proposito di sacralità della vita, evitando ogni nome per ragioni di riservatezza, ti racconterò una storia. Un giovane uomo 4 anni fa si ammala di un tumore al fegato. Si rivolge ad un importante centro del nord e a un notissimo chirurgo che gli spiega di non poterlo operare perchè per la legge italiana non si opera un fegato con più di tre noduli tumorali della grandezza di quelli che avevano il fegato di quel giovane uomo. Il chirurgo italiano gli consiglia: vada all'estero là si può fare. Prima dell'estero, fiduciosi italiani, lui e la sua famiglia contattano altri centri, cercano aiuto e informazioni. Nulla nessuno può nulla. Partono per la Francia, ospedale Paul Brousse, sì gli dicono lo opereranno, tenteranno un'operazione non praticata in Italia e poco al mondo. Quel giovane uomo sopravvive all'operazione e vive ancora 3 anni con la sua famiglia ossia la sua compagna, i suoi amici, sua sorella. Vive ossia ama, soffre, ride, esce a cena, lavora a casa, passeggia, progetta ecc. ecc. Adesso io chiedo: eminenze non era sacra la sua vita? Signori politici e amministratori non aveva quel giovane uomo diritto a qualsiasi cosa potesse salvargli o almneno allungargli la vita e non aveva il diritto di ricerverla dal suo paese? Lui ha potuto andare all'estero, poichè residente in una regione ricca e con una famiglia che lo ha sostenuto, ma se così non fosse stato?
Questa è una storia schifosa di costi della sanità e di ipocrisia che non sono solo io a poter raccontare.
In memoria.
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