Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
E' questa poesia la prima cosa che mi viene in mente fra la rabbia e il timore per il clima inquietante nel quale si trova il Paese in questo momento. Lo ricordo il mio maestro delle elementari, antifascista e partigiano, quando ce la leggeva in classe e ci spiegava perchè no, no a qualsiasi intolleranza. Ci insegnava non il buonismo, ma la semplice lungimiranza e il controllo di un fastidio per il diverso che tutti proviamo, che tutti abbiamo sul quale per il potere da sempre chi lo voleva non ha esitato a speculare.
Quelli che non hanno esitato a far credere che il problema della sicurezza e della legalità in questo Paese siano i rom - per quanto fra di essi troppi delinquino - e non la camorra e la mafia,il dovere civico del rispetto delle leggi vigenti; quelli che non hanno esitato a parlare di ronde contro gli immigrati affidando un pericoloso ruolo alla popolazione - ruolo che non sta nella nostra storia civile e giuridica - che spetta solo ed esclusivamente alle forze dell'ordine come solo ed esclusivamente spetta ai politici fornire loro tutti i mezzi per proteggere il nostro territorio; quel ministro che ha definito "costituzionalmente sterili" gli omosessuali, caspita cittadini italiani che pagano le tasse come tutti gli altri! costituzionalmente uguali come tutti gli altri!; quei politici che hanno insinuato i diritti degli omosessuali togliessero qualcosa alle famiglie; quelli che hanno giocato o sono talmente incapaci da non saper fare una legge sull'immigrazione degna dello stato europeo che siamo; quelli dalle mille attenuanti per chi delinque; quelli che non sanno risolvere l'assenza di una certezza della pena e hanno fatto del nostro Paese una Bengodi per chi delinque; quelle comunità che da sè non allontanano chi delinquendo le danneggia; quelli che chiamano fede l'impossessarsi della vita e della dignità altrui e non esitano ad adoperarla per loro tornaconto; quelli che non capiscono che dopo l'intolleranza nostra verrà la ritorsione di chi discriminiamo in un abisso di odio e violenza senza soluzione di continuità; quelli che hanno creato il vuoto morale, esistenziale, culturale, il bisogno nel quale sguazza la più becera intolleranza; quelli che impoveriscono, umiliano la nostra società non sono cittadini italiani, ma egoisti, predatori, addittura giustificati, di questo Paese in pericolo: tutti questi se ne vadano a casa, insieme alla Casta, all'ignoranza politica, all'indifferenza del tutti sono in fondo uguali riferendosi ai politici, se ne vadano a casa insieme a quelli che non sanno essere diversi o non ne hanno il coraggio e la dignità per l'amore indecente di una poltrona attaccata al culo. Possiamo e dobbiamo rinascere, rinascere in quella tradizione di civiltà, di umanità, di intelligenza che ha contraddistinto il nostro Paese nella storia del mondo e decine di secoli fa ha guidato l'umanità intera verso la civiltà e il progresso delle idee, dello Stato e del cittadino libero individuo; tuttavia stiamo precipitando verso il buio e viviamo come ultimi cittadini di questo Paese, come se dopo di noi di italiani non ce ne dovessero essere altri, ma ce ne saranno ed è questo che rischiamo di consegnare loro: un'Italia avvelenata dall'illegalità ed intollerante di continuare ad abusare.
2 commenti:
Ciao, sono Ettore Gallo. Il tuo blog ,mi è piaciuto tantissimo.... Visita il mio: http://ettoregallothewolf.blogspot.com
Lo farò con piacere, tuttavia ci tengo a precisare che questo blog non è mio, ma è collettivo: momentaneamente sì ci sono molti post firmati da me, però prima o poi le altre riappaiano :) Grazie della visita
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