lunedì 10 dicembre 2007
Torino, dicembre 2007 - morte sul Lavoro
Questo blog è listato di nero in quanto partecipa al Lutto Nazionale di tre giorni in ossequio ai lavoratori periti a Torino, nel rogo alla ThyssenKrupp, non dimenticando nel contempo tutti i caduti sul lavoro.
Per una volta la diffusione e il martellamento mediatico è utile per ricordarci il tema della sicurezza sul lavoro e delle morti sul lavoro, per parlare di operai che parevano essersi estinti in mezzo a veline, tra i vari Moggi e Corona.
Non intendo, per pudore, parlare di queste morti di Torino, nonostante tutto mi pare una speculazione. Neppure voglio scrive della Thyssen, poichè non solo non mi compete, ma è compito della magistratura accertare le sue responsabilità. Per mancanza di competenza non saprei neppure parlare di sicurezza sul lavoro; quello che so è che in Italia vige la legge 626, all'avanguardia dal punto di vista legislativo rispetto al resto dell'Europa, ma che ci vede all'ultimo posto come controllo ed applicazione. Non so, come tutti ho letto di estintori scarichi in quella fabbrica, di turni di lavoro massacranti in un settore estremamente pesante e pericoloso, di una fabbrica in dismissione e allora siccome so come vanno le cose nel mondo del lavoro, mi viene il dubbio: ma sarà stato tutto a norma e perfettamente a posto? I controlli chi di dovere li faceva? I rappresentanti sindacali della sicurezza avevano il potere e dovere di vigilanza che gli spetta secondo la legge 626? Le Rsu o piuttosto le Rsa erano presenti ed efficienti a tutelare i lavoratori di quella acciaieria? O piuttosto, come leggevo qualche giorno fa, i siderurgici hanno barattato l'orario di lavoro per la paga un pò più alta di quella di un altro lavoratore? E se lo hanno fatto perchè e da cosa in qualche maniera sono stati costretti a farlo?
Persino Fassino, fautore del Pd con dentro la Binetti (mah) si è accorto che sono per lo meno diecianni non si parla, non si fanno inchieste, non si porta rispetto e dignità al Lavoro e ai Lavoratori come creatori, insieme al mondo dell'imprenditoria e della finanza, della ricchezza di uno stato; al contrario si sente parlare continuamente del costo del lavoro enorme ed insostenibile (!) il quale sarebbe la causa di fallimento di qualsiasi azienda se gli amministratori della stessa non prendessero adeguati provvedimenti - saranno mai gli esuberi, i risparmi sulla sicurezza, i lavoratori immigrati, quelli in nero? - di questi lavoratori italiani senza spirito di patria che non accettano la confusione fra precarietà e flessibilità, che non accettano si parli si legge Biagi per commuovere la gente ma vogliono sia chiamata legge 30 ossia con un numero come si fa per le altre.
C'è qualcosa di profondamente sbagliato e pericoloso nel credere che l'economia possa tutto e che una finanza disinibita e creativa come la abbiamo vista in questi anni risolva i problemi e mantenga gli equilibri economici di uno stato.
E' nella nostra Costituzione: questa Repubblica è fondata sul lavoro; che deve essere sicuro, dignitoso, giustamente retribuito e ragionevolmente garantito. Lavoro e lavoratori fanno la ricchezza di uno Stato.
A sinistra della videata trovate la petizione online del quotidiano la Repubblica, se lo credete giusto per favore firmate
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2 commenti:
Bene gentili signore, da qualche minuto abbiamo una nuova collaboratrice...benvenuta Leser! Speriamo che tu ti diverta con noi, ma soprattutto a fare il blog insieme a noi e ti possa sentire a tuo agio. Scrivi quando vuoi, se vuoi, quello che vuoi. Non c'è alcun obbligo, alcun limite. Grazie di averci scelto
Ehm .. eccomi :-)
Grazie a te Queen per l'ospitalità.
Sarà bello.
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