Negli ultimi mesi mi sono successe parecchie cose alle quali ho dovuto e voluto reagire, pertanto quell'angolo dedicato alla scrittura che mi ero ritagliata qui si è ridotto a zero gradi. So che non è necessaria una giustificazione, ma siccome oggi mi ritrovo, come dire, a riaprire la finestra, mi viene spontaneo tentare di capire come mai questa finestra io l'abbia in passato temporaneamente chiusa.
Oltre al tempo dedicato al lavoro e al sonno nell’arco di ogni mia giornata può esserci il tempo per pensare e il tempo per fare.
Se sono positiva, tempo e voglia si equivalgono, quindi al posto di "il tempo per" posso indifferentemente dire "la voglia di". Insomma se sono motivata, il tempo lo trovo, magari poco, ma lo trovo. Il risultato potrà essere più o meno raffazzonato, ma comunque un risultato lo ottengo e così mantengo il contatto con me stessa e con gli altri.
Se viceversa il mio atteggiamento è negativo e mi manca appunto la motivazione, potrei anche avere anni sabbatici a disposizione, ma non concluderei un accidente. E per me, non concludere un accidente e sentirmi la voragine dentro è un tutt’uno.
Com’è che a volte la motivazione sparisce? Per disillusione, per noia, per disincanto, per deja-vu. E il nulla è lì in agguato a minacciare quest’equilibrio di saltimbanchi.
E com’è che improvvisamente il desiderio riprende a montare? Mistero. Fatto sta che qualcosa accade, si smuove un ingranaggio interno e di nuovo il motore gira, la vita è di nuovo riempita di senso.
Voglia corta, voglia lunga.
Voglia, comunque sia, basta che sia.
Quattro quarti, tempo: Andante.
Oltre al tempo dedicato al lavoro e al sonno nell’arco di ogni mia giornata può esserci il tempo per pensare e il tempo per fare.
Se sono positiva, tempo e voglia si equivalgono, quindi al posto di "il tempo per" posso indifferentemente dire "la voglia di". Insomma se sono motivata, il tempo lo trovo, magari poco, ma lo trovo. Il risultato potrà essere più o meno raffazzonato, ma comunque un risultato lo ottengo e così mantengo il contatto con me stessa e con gli altri.
Se viceversa il mio atteggiamento è negativo e mi manca appunto la motivazione, potrei anche avere anni sabbatici a disposizione, ma non concluderei un accidente. E per me, non concludere un accidente e sentirmi la voragine dentro è un tutt’uno.
Com’è che a volte la motivazione sparisce? Per disillusione, per noia, per disincanto, per deja-vu. E il nulla è lì in agguato a minacciare quest’equilibrio di saltimbanchi.
E com’è che improvvisamente il desiderio riprende a montare? Mistero. Fatto sta che qualcosa accade, si smuove un ingranaggio interno e di nuovo il motore gira, la vita è di nuovo riempita di senso.
Voglia corta, voglia lunga.
Voglia, comunque sia, basta che sia.
Quattro quarti, tempo: Andante.
1 commento:
Ben tornata Loggi. Quando succede a me quello che hai descritto, mi ricordo di Schopenauer. Sosteneva che c'è un momento per pensare e uno per fare, un'alternanenza per ogni singola persona da assecondsre per un buon equolibrio. Personalmente, mi succede ci siano periodi di inattività che però tali non sono, poichè comunque registro le cose che accadono dentro e fuori di me. A presto.
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