Caro Don Franco, ciao, sono una ragazza di 23 anni, lesbica, a quanto pare ;) e felice. Oggi ancora più del solito perché ovunque io mi giri ritrovo vedendolo e sentendolo il sorriso di Dio. E se ho deciso di scriverle è perché se oggi lo avverto più del solito è anche grazie a lei, al suo amore per gli altri così forte che è riuscito a giungere anche a me come a moltissimi. Lei oggi mi ha fatto una carezza con le sue parole scritte e pronunciate e con il suo amore ; veramente me l’ha fatta molto tempo fa (addirittura prima che io nascessi) ma l’ho recepita “solo” oggi tutta così bella o forse sabato alla manifestazione DIRITTI ORA. E’ stata una carezza che come avviene con le carezze,non si è fermata a quel giorno ma ha continuato ad accompagnarmi fino a questa sera e sento che mi accompagnerà per la vita. Così mi è venuta voglia, anche leggendo un tenerissimo periodo che lei ha scritto sulle carezze di farle una carezza a mia volta. Ne ho sentito l’urgenza perché so che una carezza in più non toglie nulla e aggiunge molto e poi perché so nel profondo quanto lei possa sembrare un personaggio scomodo. Ma questo lei lo sa. Sa da bambina andavo sempre in chiesa . Ho ricevuto battesimo comunione e cresima e ogni volta che uscivo da lì mi sentivo ancora più colma d’amore. Ancora non sapevo di essere omosessuale (nemmeno che sarei diventata una dissidente creativa) e quello che diceva il sacerdote durante la messa mi sembrava bellissimo. E ogni volta prendevo quello che diceva quasi per oro colato, forse perché non avvertendo ancora ciò che avrei avvertito non recepivo “l’offesa”. Ma ero una bimba. Poi è successo che durante l’adolescenza mi sono innamorata per la prima volta di una donna e confrontandomi con quello che mi circondava come avviene crescendo, oltre a capire che molte posizioni di quel sacerdote non le condividevo per niente ho anche capito che da molti ecclesiastici ( e naturalmente non solo), la mia omosessualità e molte mie idee erano considerate una forma di perversione. Forse è stata la prima volta che non mi sono sentita amata ma tradita. Non mi sono mai più confessata, non ho più messo piede in una chiesa se non per andare ai funerali oppure per guardare e adorare le numerose, il più delle volte bellissime rappresentazioni di Gesù e della sua infinita famiglia. L’espressione del suo sguardo, la sua voce, che ho sempre sentito risuonare anche dentro me erano troppo belle, umili e buone perché giudicasse il mio amore ( ciò che di più bello e forte potessi avere), una forma di perversione e debolezza, un vizio. Eppure quegli uomini che si professavano essere i suoi portavoce mi dicevano che lui pensava questo di me. Sa don Franco, un pomeriggio come altri sono entrata in una chiesa qui a Roma durante una cosiddetta messa e ho visto che era semivuota. Non c’era nemmeno un giovane quel pomeriggio. Mi sono rattristata un po’ ma ora capisco meglio il perché. Mi dicevo : è questa la mia chiesa? La messa era solo una cantilena perché il sacerdote recitava a memoria preghiere o leggeva dei passi , senza quasi aggiungere nient’altro di suo. Dentro continuavo a ripetermi che invece di una persona illuminata come “ingenuamente” mi aspettavo di trovare, c’era un personaggio spento, senza nessun entusiasmo- il fuoco della vita. Sono uscita da lì e mi è mancata tantissimo, (come non mai!) , quella sensazione tutta particolare di pace e amore che provavo da bambina dopo la messa. Ho creduto per un po’ che una gioia di quel tipo non l’avrei mai più provata. Mi sbagliavo. Oggi dopo aver letto qualcosa che lei ha scritto (che ho reperito nel suo blog ), il mio cuore si è aperto a quello stesso modo e ho pianto di commozione. Vorrei ringraziarla per avermi incondizionatamente accolta e aiutata. Ammetto di essermi quasi chiusa per molto tempo in me stessa nel senso che avevo fatto, come si dice, di tutta l’erba un fascio, permettendo ai faraoni del Vaticano di ferirmi profondamente senza nemmeno rendermene conto. E’ stato un mio errore permetterlo certo, ma ultimamente mi ripeto sempre questo aforisma di Jim Morrison : “Un eroe non è chi non cade mai ma chi una volta caduto trova la forza per rialzarsi.” Queste stesse parole vorrei dire a quei faraoni (scusi il prestito ;-)), laccati d’oro che si permettono di affermare di seguire Quell’Altissimo Esempio di umiltà e coraggio che è stato, è e sarà Gesù. Credo che ogni persona che reprima il suo amore infuso da Dio, come questi ecclesiastici che stanno su “altissimi” troni sontuosi vorrebbero io e tutti quelli/e un po’ come me facessimo, stiano sbagliando e soffrano moltissimo. (per di più definendosi cristiani). D’altra parte mi dico che il diavolo è un pericolosissimo angelo ingannatore e mi interrogo sul fatto che la loro più che una comunità d’amore a volte mi sembra quasi una setta satanica. Mi ricordano tali persone, quei maghi che tanto spesso ingannano la povera gente inventandosi di sana pianta finte verità solo per il loro tornaconto personale. Come si può dire che lo facciano in buona fede? Non ho sentito mai da costoro, come invece umilmente l’ho sentito da lei, sperare di non essere in errore, insomma Socrate con tutto quello che sapeva ammetteva di non sapere! La dotta ignoranza… La stimo anche per questo. Sa don Franco, io da qualche mese collaboro ad un blog collettivo formato oltre che da me da altre tre donne che mi pare di stimare molto. Una delle mie collaboratrici una volta vi ha postato una lettera scritta a Ratzinger io le ho scritto che mi era piaciuta e che gliel’avrei mandata davvero , ma lei saggiamente, ha risposto che avrebbe sortito maggiore effetto nel nostro blog, lì dove era stata messa. In effetti condivido. Come anche lei stesso dice “Ma perché le nostre strade diventino comunicanti occorre, a mio avviso, evitare una trappola. Occorre evitare di chiedere permesso, di chiedere l’autorizzazione e la benedizione alla “chiesa del bussate e vi sarà chiuso”.Finché gay e lesbiche, divorziati/e, separati/e, conviventi, oppure preti che incontrano un amore continueranno a chiedere il permesso di vivere le proprie esperienze alla chiesa-gerarchia, forse non nascerà molto di nuovo. Continuare a bussare alla porta della chiesa-gerarchia per chiedere di entrare e per ottenere almeno un posticino all’ombra ad occhi bassi e tenendo il fiato per non disturbare nessuno, significa bussare alla porta sbagliata e compiere un’operazione da schiavi/e.” Anche per questo ho deciso di rivolgermi direttamente a lei che mi può vedere meglio perché sulla soglia , oltre che per ringraziarla e abbracciarla. Certo , Gesù era un Rivoluzionario. Evviva Dio che è Amore, evviva lei e tutti gli illuminati, tutti i figli di Dio, evviva Lutero ed evviva Zapatero. Le chiedono di tornare e chiedere perdono? Sono certa che un giorno in un modo o nell’altro succederà il contrario. Continui come lei sa fare : certo lei che è libero veramente e sotto la protezione delle ali lo farà ma non credo sia del tutto inutile se glielo dico anch’io. Erano moltissimi quelli che alla manifestazione gridavano gioiosi che l’avrebbero voluta Papa subito e credevano in lei, l’ho visto con i miei occhi. Lei può e sa davvero aiutare gli altri, gli uomini hanno un grandissimo bisogno di lei e di molti altri che come lei difendono i legittimi diritti. Credo che se tutti potessero/sapessero leggere l’amore che lei sa dare , un giorno ci sarebbe più gente intorno a lei che alla finestra tremolante di mago Benny XVI. Credo davvero debba essere la gente ad eleggere il suo Papa come il popolo il Re e non la gerarchia broom broom boom ! Credo siano loro gli eretici non noi e con la lingua simile a quella del serpente osano anche dire che la nostra manifestazione è stata una carnevalata. Piuttosto è la loro recita ormai ad essere una pagliacciata! Non provo rabbia verso di loro ma compassione. E se anche a volte la rabbia tenta di sopraffarmi a causa della mancanza che sappiamo ,cerco di trasformarla in amore perché io amo tutti . Fra l’altro gli show ultimamente non gli riescono bene . Lo dimostra anche il fatto che Ratzinger il giorno di Natale, (l’ho visto in tv), a quella messa solenne, ha fatto a stento un sorriso e si è dimostrato ancora una volta un pochettinino buio e chiuso in se stesso. Ma in quel giorno nasceva Gesù, come ad ogni istante. Gesù mi perdonerebbe se sbagliassi o odiassi, lo so, ma le dico che le sto parlando col cuore, un cuore stracolmo d’amore. La saluto offrendole la carezza che le avevo promesso all’inizio : ma che dico, non una , 10 , 100, 1000, quante ne vuole. Se lei vorrà le scriverò ancora :-) , intanto comunque continuo a scrivere sciocchezze ;) in questo blog : lystiatkyssa dove mi chiamo Ulixes e dove c’è anche il link di Ottosopra/Sottosopra che dir si voglia, il nostro giovane blog collettivo in cui se a lei facesse piacere vorrei pubblicare come mio post anche questa lettera che le sto per inviare. Grazie dell’ascolto ma soprattutto del fatto che io possa ascoltarla. Leggerò presto i suoi libri e continuerò a leggere ciò che lei scrive, verrò a sentire anche le sue messe e spero che la sua comunità diventi sempre ma sempre più grande .Le sto vicina e prego per lei, avrei voglia di parlarle ancora e ancora e seguire i suoi consigli, ma adesso ho fretta di mandarle questa prima carezza e se anche questa volta si commuoverà potremo commuoverci insieme
*Lettera da me inviata a Don Franco, firmata naturalmente con il mio vero nome, e messo l’indirizzo del mio blog per intero.. :
LA SUA RISPOSTA:
la tua calda lettera, oltre a narrarmi e confidarmi il tuo coraggioso ed intelligente percorso di vita, mi ha portato la tenerezza delle tue carezze. Le ricevo come una benedizione, come olio per la mia lampada, come spinta per camminare anche in salita e contro corrente. Grazie, cara S....
Tu sei un po' troppo generosa con me. Io sono , in verità, una piccola persona con tutti i limiti che sono tipici della nostra umanità. Ringrazio Dio che mi ha messo nel cuore un fuoco che continua ad ardere e che non accenna a spegnersi. La fede mi ha spinto fuori dai rectini e dalle prigioni dell'ufficialità, ma mi ha regalato il contatto con un numero stragrande di persone "appassionate" che hanno una luce nel cuore... Proprio come sei tu... che percepisco come donna piena di energie creative e di fede.
Resterò, se tu lo vorrai, in contatto con te. E andrò a vedere il vostro sito sul quale potete riportare qualunque vostro e mio scritto. Compreso anche questo.
Ohè, cara S... Tu hai esattamente un terzo dei miei anni... Metti nello zainetto del tuo cuore tutti i bei doni che Dio ti ha regalato, falli fiorire perché la lotta sarà lunga e la gioia sarà tanta (e non ti mancherà nemmeno qualche fatica).
Un ciao a te di tutto cuore e una carezza anch'io voglio fartela giungere.
Ti abbraccio
*La foto che ho messo qui per l'occasione è una delle ultime che ho fatto
Un saluto- Ulix
3 commenti:
Uli ho letto il post fresco di stampa. Mi sono riconosciuta sia nella sensazione di pace ed amore quando da giovane uscivo dalla chiesa, sia nell'assenza e nell'amarezza l'ultima volta in cui in una chiesa ci sono stata durante una messa. Provo ancora quel ristoro, quella consolazione ora solo quando entro in una chiesa e non ci sono preti, prego le poche parole che ricordo, più spesso rimango in ginocchio e libero la mia mente dai pensieri con una tecnica di meditazione che non è parte della chiesa cattolica, guarda caso. Ho visitato il blog di don Franco e spero vorrà farci visita. Grazie di aver fatto leggere la lettera anche a noi. A presto
Ciao Uli, hai fatto una cosa che avrei voluto fare io da molto tempo.Brava.
Ed ora sai che ti dico? Mi hai dato spunto per scrivere anche la mia di storia, di ex frequentatrice dell'Azione Cattolica, della Pastorale della mia diocesi, dei Focolarini,ecc., di papagirls a Tor Vergata, di catechista (io? ebbene si!) e poi di una a cui alla fine, per quanto abbiano fatto, non sono mai riusciti a togliere la fede.
Don Barbero, grazie di esistere!
:-) è un piacere condividere con voi..
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