domenica 11 marzo 2007

La Ricetta del Riso alla Cantonese

Piselli, due etti circa

Prosciutto cotto, due fette a danini

Porri, uno o due sottilmente affettati

Uova due

Riso Thai o Basmati meno di mezzo chilo

Salsa di soja

Dunque affettate i porri sottilmente e cuoceteli in poco olio che con troppo vi cresce la panza e se avete la mia età il metabolismo si rallenta e dimagrire è un calvario. Toglieteli e nella stessa padella con l’olio rimastovi, cuocete una frittata. Fate poi a dadini il prosciutto e sminuzzate la frittata, sempre nella stessa pentola che già avete usato unite piselli, uova, e porro al riso, alla fine condite di salsa di soja, fate saltare per qualche minuto e servite.

Premesso che io detesto la cucina cinese in generale, l’unica cosa che ne apprezzo è il riso alla cantonese e il dolce di cocco fritto. Probabilmente mi piace per i diversi sapori che vi si trovano, traslando in senso intellettuale S. Tommaso diceva: non ti fidare dell’uomo di un libro solo. E infatti io non mi fido – quel poco che per natura riesco a fidarmi – né delle cose né delle persone monotematiche. Oltre ad annoiarmi, mi spaventano perché penso che per credere ad una cosa sola, senza mai un dubbio, si debbano essere private di qualcosa e quando uno ha privato se stesso, poi castrare pure gli altri non solo è automatico ma è una passeggiata, la reiterazione coatta di una perversione. Poi i piatti a base di riso mi piacciono per la loro leggerezza ma intrinseco valore nutritivo, più o meno la differenza che passa tra un individuo che con leggerezza e precisione, perizia ti fornisca gli strumenti per capire e criticare e quella tra un bacchettone che sottintende ho già pensato io, so già tutto, a te non compete di pensare, solo di ripetere. Asfissiano, tolgono la libertà di capire e ragionare e la libertà è sacra, almeno quella di realizzare sé stessi e la propria vita. Eh bè poi i piselli mi ricordano sempre quei giochi di ragazzini a tavola, quando li si tirava per mezzo del cucchiaio trasformato in una catapulta, senza che i genitori vedessero, nel piatto del fratello o della nonna. Metti per esempio io fossi a tavola con un paio di politici, di ministri, di ecclesiastici tu sai che strage farei di piselli!!!!!! E ho pure una mira scarsa che a quel punto verso gente il cui compito è ascoltare e mediare i bisogni del popolo, dare prestigio e decenza alle istituzioni, diffondere una buona parola di speranza e carità, considerata la mia scarsa mira, un gioco innocente – diceva Wilde che conservarsi bambini è saggezza – diverrebbe irriverente. I porri in effetti sono un po’ tristini, lunghi lunghi, verdi, ridotti in fette poi, penso non siano molto amati neppure fra gli altri ortaggi a crescere sempre così alti, sopra la testa di tutti. Il riso è un nobile carboidrato che con le proteine della carne fornisce la forza della passione della vita che è impeto e coraggio per gli amori siano come siano, per le lacrime che non mancano mai in ogni vita, per gli ideali che non sono cose vane, ma il nostro motore verso la giustizia dell’eguale diritto pur nella diversità. La negazione insomma di come disse Berlusconi al Parlamento Italiano riguardo i comunisti mangia bambini che si credono il figlio di un operaio debba avere gli stessi diritti del figlio di un ricco. Ma che scherziamo! Come dire che io compagna di una donna debbo avere gli stessi diritti di un marito. E ma non li voglio neppure: io il piatto da tavola me lo porto via da sola e alla mia biancheria ci penso io che se lascio ci penso lei spendo tutto il prossimo stipendio a rifarmi il guardaroba anche se lo compro al mercato ovviamente, essendo stata figlia di operai, anzi di una coppia di conviventi per 35 anni e di una donna religiosissima che ha temuto, a forza di sentirsi ripetere dal parroco, che viveva nel peccato - ah quella chiesa che dovrebbe accogliere con parole di fratellanza e con i suoi principi illuminarci e aiutarci a distinguere il vero dal falso - le fosse venuto il cancro per punizione divina non essendosi mai sposata all’uomo separato con cui aveva convissuto per 35 anni nel concubinaggio, ovvio, si intende. Le uova sono belle, cotte e crude, sono il simbolo per eccellenza della fertilità che è in ognuno di noi purchè non ce la ammazzino con il calcolo, l’ignoranza e le loro infelicità. La salsa di soja è quel tocco che riequilibria tutto come succede quando un disastro ti arriva fra capo e collo, allora fermi tutto e cominci a scremare, ad individuare quello che è vero e quello che è un bluff, apparenza, tempo perso, hai fatto un passo avanti pur nel dolore, un passo alla volta fa una strada.

Il riso alla cantonese piace alle donne, ho notato. A quelle precisine - non mi toccate che mi rompo e mi contaminate, che se lo mangiano risetto per risetto, controllano quanto sono tondi i piselli, politicamente corretto il prosciutto, annusano l’uovo per accertarsi di quanto sia fresco. Da come parliamo, da come ci atteggiamo comunichiamo il nostro modo di essere, non oso, neppure mi interessa, di sapere come siano donne così nell’intimità – a quelle che se lo spazzolano in un attimo, per tener testa ad un ragionamento via gli scappa di parlare a bocca piena seppur scusandosi e dopo aver atteso un tempo educato, mi dicono: ce n’è ancora un po’ chè mi piace proprio? Sagge, intelligenti e donne abbastanza da capire per istinto che il coraggio di essere sé stesse è la cosa più affascinante.

Vino consigliato è un bianco ovviamente, fresco, un Tocaj Friulano, Sauvignon del Collio, Vernaccia di San Gimigno

3 commenti:

ulixes ha detto...

Queen , per questa tua speciale capacità analitica, ironica (mhm non saprei come definirla, dunque perchè definirla?)anche nell'arte culinaria..Per le riflessioni che sempre fai quando parli di qualcosa di così importante come il cibo ..mi chiedevo leggendoti se conosci la rivista della cultura e del gusto "Slow" , che esce quattro volte all'anno pubblicata in diverse lingue.. Io la trovo interessante perchè diffonde i principi fondamentali del movimento slow food.. ;) Ciao a presto.. e come dite voi :Brà..

Anonimo ha detto...

Grazie Uli, no non la leggo mai. Una mia vecchia amica - nel senso di vecchia data eh - e la mia ex compagna, buongustaie e buone forchette entambe, non si spiegano come appunto mi piaccia cucinare ma in realtà io non apprezzi poi tanto i piaceri del mangiare, essendo per altro sempre a dieta. per ragioni non tanto estetiche quanto di salute precise, a me toccano quasi sempre insalate scondite, formaggi tanto light quanto insipidi etc. etc. E' semplice: a me piace preparare per...ospitare, appagare i gusti, ma soprattutto stare in compagnia a tavola e tra un piatto e una bevanda ragionare delle cose che succedono, sulle quali mi interrogo meglio se mi confronto con gli altri. A presto

ulixes ha detto...

A tutte quante, se non lo conoscete vi invito a visitare questo blog :
http://donfrancobarbero.blogspot.com e a guardare il video che vi troverete...(geniale) Io adoro quest'uomo...lo vorrei, come molte, Papa subito!!