sabato 10 marzo 2007

Caro Giulio...


Certo che non è facile trovarlo dappertutto un uomo così. Ancora vivo.
Non è mica da tutti vantare titoli del tipo: padre della Costituzione, sette volte presidente del Consiglio, otto volte Ministro della Difesa, cinque volte ministro degli Esteri, due volte Ministro delle Finanze, Ministro del Bilancio e dell'Industria, una volta Ministro del Tesoro e dell'Interno, uomo simbolo della DC, parlamentare dall'inizio della Repubblica ad oggi e infine (si fa per dire...) senatore a vita dal 1991.
Al Signor Giulio non piacciono gli omosessuali. Chissà forse si è accorto che l'uomo che ha baciato tanti anni fa non faceva per lui, non era l'uomo giusto.
Caro Giulio, con tutti gli uomini che ci sono al mondo ti dovevi baciare proprio il capo della mafia? Se la vostra storia non ha funzionato mica vuol dire che ora te la devi prendere con tutti gli omosessuali, con i DICO e con il governo... Forse, ci hai pensato...? Non eri il suo tipo... del resto, non te la prendere, ma mica ti puoi atteggiare ad Alain Delon!
Beh comunque che trovate geniali le tue. Uscire dall'aula mentre si vota la fiducia al Prodi bis... se esci dall'aula abbassi il quorum e ci fai un favore, se poi magari non ci rientri proprio più ci fai una grande cortesia. Del resto sarebbe pure ora. Magari è la volta buona che ti metti per casa in pantofole, vai a messa due o tre volte al giorno, ti fai le parole crociate davanti al camino e la sera prima di addormentarti provi a riflettere.
Io lo faccio sempre. Riflettere, intendo. Penso a quello che ho fatto durante il giorno, a quello che ho fatto di buono, se c'è, e soprattutto agli sbagli che ho commesso. Sai, a rifletterci bene almeno uno sbaglio al giorno si trova sempre. Non c'è verso. Gli errori sono inesorabili, basta ammetterli.
"Reato di partecipazione all'associazione per delinquere... (Cosa Nostra)... concretamente ravvisabile fino alla primavera 1980", "...ravvisabile il reato di partecipazione alla associazione per delinquere nella condotta dell'eminentissimo personaggio politico nazionale" che ha contribuito al "rafforzamento della organizzazione criminale". Reato, pur sempre reato ma "estinto per prescrizione" *.
Giulio, tu ogni tanto ci rifletti? A volte, mentre sei seduto sugli scranni del Senato, ti piomba in testa il ricordo di queste parole che pesano come una condanna? Ogni tanto ci pensi che se il tuo avvocato non avesse fatto un buon lavoro per perdere tempo, se i tempi della macchina della giustizia fossero stati "giusti" e se la sentenza fosse arrivata il 19 dicembre 2002 - il 20 dicembre 2002 scadeva il termine per la prescrizione- tu ora staresti seduto su uno scranno lercio in galera?
Chissà se a volte il velluto rosso della tua poltrona in Senato ti ricorda il sangue di Falcone e Borsellino...
Ed infine qualche volta ti fermi a chiederti se hai ancora il diritto di parlare?
Sai, anche certi diritti si perdono per prescrizione.


* Le parole virgolettate sono tratte dal testo della sentenza della Corte di Appello di Palermo del 2 maggio 2003, sentenza confermata dalla Corte di Cassazione il 15 ottobre 2004.

"Prima di dire, di giudicare prova a pensare... pensa che puoi decidere tu. Resta un attimo soltanto, un attimo di più con la testa tra le mani.
Ci sono stati uomini che sono morti giovani ma consapevoli che le loro idee sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole, intatte reali come piccoli miracoli: idee di uguaglianza, idee di educazione contro ogni uomo che eserciti oppressione contro ogni suo simile contro chi è più debole contro chi sotterra la coscienza nel cemento... Nessuno potrà fermare mai la convinzione che la Giustizia NO, NON E' SOLO UN'ILLUSIONE!"

da "Pensa" di Fabrizio Moro

3 commenti:

ulixes ha detto...

Ciao Bartle...la manifestazione è stata particolarmente intensa.Una marea di fischi per lui.. Qualcuno ricordando i consigli che gli dava suo papà sui cinema e i gay ha anche detto che tanto per Giulio non ci sarebbe stato nessun tipo di pericolo in quanto a quale gay sarebbe mai piaciuto? Mi ha colpito e fatto anche sorridere il cappello "clericale" che portava un ragazzo con scritto "Ratzinger però tu così ci Ruini la vita!".. Altre considerazioni in un altro momento che ormai è già notte fonda..Mordace questo post ;)giusto! A presto..

I. Bartleboom ha detto...

Ulì! Ma "Ratzinger però tu così ci Ruini la vita" è bellissimoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
Dai, che dici e dite Queen e Loggino, lo mettiamo scritto da qualche parte sul blog? Come scritta fissa intendo... Mi piace da morire!
Uli, hai fatto bene ad andare, brà! ;-)

Anonimo ha detto...

Complimenti Bartle, brillante al punto giusto.
Ho sempre ascoltato con un certo sospetto i discorsi sulla necessità di una classe dirigente più giovane, sicuramente perchè educata nella nostra ho assimilato profondamente il concetto per cui l'età è una ricchezza di saggezza e di equilibrio oltre che di conoscenza. Oggi però sempre di più mi trovo ad esprimere la stessa necessità, senza tuttavia smettere di ritenere la maturità una ricchezza. Sono anch'io dello stesso avviso perchè credo che a fronte di un mondo in cambiamento da anno in anno, è indispensabile la freschezza di una mente più giovane capace di interpretare e rispondere ai cambiamenti e alle istanze che energono alle quali un politico appunto deve dare ascolto e risposta equilibrata - freschezza non sventatezza - l'energia di uno spirito che non abbia ancora accumulato cinismi e delusioni e una caterva di passato non sempre limpido che come dici tu talvolta ne mandi in prescrizione i diritti suscitando maggior scandalo perchè non parliamo di una persona qualsiasi, ma appunto di un padre della Costituzione Italiana. La nostra classe dirigente con tutto il rispetto che talvolta non riconoscono agli altri, è una cosa impressionante in quanto ad età. Allora mi ricordo delle parole di F. Rame che ha annunciato, da donna intelligente quale è, voterò e poi mi ritirerò perchè alla mia età non è facile cambiare idea, ma non è giusto imporla a tutti.
Ieri ho seguito la diretta, mentre cucinavo il riso alla cantonese, ed ho sentito un'ennesima schifezza, manipolazione del pensiero della gente ossia che sui problemi etici Berlusconi ha sempre lasciato libertà di scelta. Sono stati dunque equiparati a problemi etici i diritti delle coppie di fatto e dei cittadini che le costituiscono dunque. L'ho trovato rivoltante ed ignorante, di una finta ignoranza però. E' un problema etico la fecondazione assistita, la sperimentazione sulle cellule, la clonazione, ma caspita non si possono truccare sempre le cose e definire un problema etico la base dei diritti universali dell'uomo ossia il diritto ad essere libero al di là del suo sesso, delle convinzioni religiose, politiche, della sua razza. E' un problema etico il contrario ossia che l'individuo possa appunto essere libero al di là di tutto ciò, dargli gli strumenti per esserlo ossia la dignità, il riconoscimento, il rispetto, le leggi. Mi chiedo, era un problema etico e morale oltre che di decenza istituzionale non fare e non approvare un decreto salvapersone che hanno truffato lo Stato di cui sono rappresentanti investendone la carica di deputati rappresentanti del popolo italiano solo per godere dei privilegi impliciti?
Leggendo quello che hai postato Bartle, non so cosa sia giusto concludere.
Aprendo questo blog ci siamo accordate per la assoluta libertà di scriverci quanto desideriamo vincolate solo dalla nostra sensibilità personale e dalla nostra cultura - io non mi trattengo mai come ho già dato prova - e dunque se lo desiderate vada per Ruini che ormai è andato. A presto..