mercoledì 10 gennaio 2007

Fare anonimo



Ho postato recentemente su questo blog cose volutamente scritte in forma di teatrino, dove prendevano parola personaggi diversi, ognuno di loro ad esprimere un diverso approccio alla vita e ciascuno corrispondente ad una parte di me.
Non sono mai stata incline alla dissociazione mentale e davvero, se passo in rassegna la mia esistenza, posso dire onestamente di avere vissuto più spesso sentendomi "intera e una" piuttosto che "spezzettata e multipla", ma mai come nell'anno passato ho potuto constatare una specie di frammentazione interna che mi ha portato quasi a subire impotente una variabilità d'umore che definire fastidiosa è ben poco.

Per quasi un anno intero mi è sembrato di essere su una specie di ruota della fortuna, che avesse in ogni settore uno stato d'animo differente e che girasse in continuazione azionata da un marchingegno dispettoso. Un momento mi sentivo rabbiosa e a credito col mondo, e nel momento successivo calma e bendisposta verso il prossimo.
Io, che per natura tendo a persistere, a continuare, a insistere, mi sono trovata disorientata, come se non mi riconoscessi più.

Per un po' di tempo ho pensato che la causa di tutto fosse esterna, perché è un dato di fatto che nel 2006 ho dovuto affrontare delle rogne, ma alla mia età so bene che le rogne arrivano puntuali come assassini ogni anno, così come le gioie. Il bello della vita sta appunto nella sfida ad accogliere ed elaborare tutto quanto la realtà esterna mi propone, eccheccàzz.
Poi ho pensato che potessero essere le avvisaglie della menopausa incipiente, con i primi sbilanciamenti del ciclo ormonale e le conseguenti suscettibilità e malessere. Insomma mi ero preparata a fare ciao ciao al ciclo tutto sommato equilibrato che per anni mensilmente si è ripetuto, fedelissimo. E invece no, tuttora mi sto sparando le ultime ovulazioni, generose e infeconde.

In autunno ho maturato due proponimenti: scrivere quel che mi pare su un blog e andare dalle suore per fare un minimo di volontariato.
Apparentemente opposti eh?
Anch'io pensavo fossero l'ennesima espressione della fase dissociativa: una forma di esasperato e inconcludente narcisismo il primo, e la sorpresa della dimensione sociale e altruista l'altro.
Ma una matrice comune ce l'hanno, eccome. Il fare anonimo, senza volto, senza identità. Come lasciare tracce senza firma, senza pretendere altro in cambio, perché la gratificazione è già tutta nel fare. E anche i fruitori del risultato di questo fare anonimo sono a me perfettamente sconosciuti e senza volto. Tutta una roba di ignoti, e perciò una roba di desiderio, ma impersonale, senza attaccamento, senza rischio alcuno di dolore.

E ancora una volta, mi sono ritrovata intera, con il coraggio dell'immaginazione.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Una bellissima immaginazione e ancora una volta brillante lucidità. Mentre ti leggevo, ho pensato che anch'io, ma non da un anno bensì molto di più mi sono sentita così...incredibile da parte mia eh! Non mi metto a fare analisi del perchè e per come. Alcune cose vengono da dentro, altre da fuori, altre si perdono nel tempo e nelle scelte. Da quest'anno si cerca di ritrovare l'equilibrio, la più difficile e preziose delle doti. A presto Loggi

Anonimo ha detto...

Ulix ho visto "Loving Annabelle" mi è piaciuto molto, per altro termina dove doveva. Un solo fotogramma di più e lo avrebbe rovinato. Così mi è parso un film intenso e di intelligente poesia sulla vita, sul dolore, sull'amore e non solo e non tanto un film sull'omosessualità e l'antico rapporto insegnante-allievo. Mi dicono molto bello anche Do I love you, anche quello solo in inglese. A presto

ulixes ha detto...

Ehi loggi..mi è piaciuta molto la sincerità e la profondità di questo post e anche il fatto che tu l'abbia chiamato "fare anonimo" e anche io "mai come nell'anno passato ho potuto constatare una specie di frammentazione interna"..si quello che mi è successo nell'anno appena passato non è stato facile da vivere e quasi mi ha portato a non riconoscere più me stessa per qualche tempo, insomma, giorni, mesi. Poi ora che è passato un pò , ora posso dire finalmente di riconoscermi nuovamente, anche se cambiata, e quella che è stata una grande difficoltà sul mio cammino(tanto da portarmi alla perdizione) inaspettatamente si è quasi trasformata in un punto di forza...aiai quanto è strana questa vita..imprevedibile..difficile..ma bella e questo grazie anche a quello che l'arte sa comunicare, spesso le parole giuste al momento giusto, la musica giusta,l'immagine che mancava,un fotogramma..E a proposito di film Queen, si, mi fa piacere che tu abbia visto "Loving Annabelle" e che ti sia piaciuto..pensa io oggi ho visto quattro film tutti insieme :-):-)esagero sempre..ma ogni tanto ci vuole ,quelle rare volte in cui ho tutta la giornata libera e ne avverto appunto il bisogno..così oggi pomeriggio con un amica ho visto "Maedchen in uniform"quello di cui parlavo del 1931-mamma mia, pazzesco..certo non diventerà sicuramente il mio film preferito però sono rimasta sbalordita che a quei tempi un film potesse parlare di una tematica che doveva essere considerata scandalosa!!! Certo ne parla in modo molto delicato, quasi velato..ma l'ho trovato sorprendente !Ahimè l'ho visto in tedesco con i sottotitoli in inglese ma non mi posso lamentare :-), questo passa il convento :-)mi ha quasi commossa la scena in qui Manuela piangendo dice alla sua insegnante che piange perchè lei dovrà andarsene un giorno e che quindi non potrà più ricevere il suo bacio della buonanotte..(un modo appunto delicato per comunicare i suoi sentimenti)bò sarà stata anche quell'espressione dolce e confusa delle protagoniste non so..poi sempre oggi ho visto "Querelle de Brest" che ancora non ne avevo avuto l'occasione, "A proposito di donne" "Imagine me and you". "Do I love you" ancora no Queen ma provvederò presto .. :-)Data l'ora vi auguro una dolce buonanotte..a presto