lunedì 4 dicembre 2006

La Ricetta della Jota

Posted by Picasa
Ieri con amiche si parlava delle sette notti del Tantra, ma oggi vi parlerò della jota. Mi chiedo quale collegamento ci sia come state facendo voi? Non lo so, ma i blog sono liberatori e perciò da qualche parte parerò.
La jota è una minestra tipicamente invernale, fatta di cavolo capuccio inacidito (capuzzi garbi) assieme a fagioli e patate e una piccola salciccia (i capuzzi dei austriaci xe tanto garbi che no se pol magnar). Dunque…ingredienti:

un pugnetto di fagioli lamon secchi
2 o 3 patate
Capucci inaciditi (capuzzi garbi)
Kimmel o cumino che dir si voglia
Una salciccina
Una cipolla di tropea …ossia una cipolla doc

Dovete assolutamente porre attenzione a cuocere fagioli e patate separate dai capucci inaciditi (capuzzi garbi) dunque loro insieme in una pentola a bollire con dado e acqua e da parte preparate i capucci inaciditi (garbi) soffriggendo prima la cipolla con la salciccia, infine aggiungete i capucci (garbi) un po’ di cumino o kimmel,acqua quanto basta alla cottura.. Cotti entrambe li unite nella pentola dei fagioli e patate e lasciate addensare ancora. La cosa è lunga. Nell’esatto momento in cui puzzerete in maniera infame di cipolla e cavolo capuccio inacidito (capuzzi garbi) vi suonerà la porta e vi troverete alla meno peggio di fronte al postino pieno di fame che un attimo esiterà a consegnarvi la posta annusando l’aria – se poi cuocete questo piatto che so…a Napoli si chiederà quale razza di intruglio state preparando giacchè ogni terra ha il suo odore – oppure la persona alla quale volevate mostrarvi perfette, belle e seducenti e in quel momento la vergogna e la disperazione vi assalirà. Siate donne e ironizzate che una donna ha nel dna il nutrire e l’accudire. Ecco forse ho trovato un nesso fra la jota e il Tantra; tuttavia vi sconsiglio di preparla per una cena per due giacchè la presenza dei fagioli non è rassicurante per la buona riuscita della stessa e non ci sarà Tantra che tenga. A me la minestra di jota ricorda la famiglia, l’inverno, il ritorno da scuola con i libri nella cartella e una fame da lupi, fra una cucchiaiata e l’altra i racconti della mia giornata scolastica a mia madre.
Vino consigliato è il Terrano (teran)
Ecco ho sempre desiderato consigliare ricette, ora sono contenta…

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ecco così mi piaci Queen, che rincorri i pensieri associativi e unisci l'utile al duttile.
Lo scorso finesettimana mi sono fatta la prima cassoela di stagione, in perfetta solitudine, e oggi ho vagato nel uèb alla ricerca di siti Tantra.
p.s. Greta Garbo era acida?

Anonimo ha detto...

I cavoli capuzzi inaciditi dicesi crauti. Stamattina al telefono rideva come una pazza, dicendomi: sei riuscita a complicare pure quello. :( Ahahah Greta Garbo era notoriamente acida poichè consumava crauti o cavoli capucci di nascosto, essendo di loro non molto sensuali e fini e dunque in base al ragionamento dimmi chi pratichi ti dirò chi sei, ne sarebbe risultata una buzzicona se solo avesse confessato questa sua debolezza. Loggi con un tipo del genere ci sarebbe stata bene una tua irriverente annusatina.
Comunque con questo post ho scoperto in me una Suor Germana ahahahha

Anonimo ha detto...

ma infatti io mi ricordavo crauti, e li ho sempre mangiati come crauti...e anche Monica Vitti, memorabile in
"Io non capisco la gente
Che non ci piacciono i crauti..."
Queen, mannaggia...

Anonimo ha detto...

Eh va bè licenza poetica, mi servia per scrivere capuzzi garbi come ho spiegato alla mia amica stamattina. tse tse era lampante