Spiego.
Quando si entra in un bosco sconosciuto per cercare funghi si sa cosa si cerca, ma non dove lo si trova.
L'esperienza può indirizzare il cammino verso coste ripide, dove magari non è passato nessuno, oppure verso le zone più umide esposte a nord, quando si è in periodo di siccità, o assolate e a sud, se versavice.
Comunque queste sono tattiche che quasi regolarmente non portano a successo, vuoi perché non si trova un bel nulla in tutto il bosco, vuoi perché magari si trova, sì, ma nel luogo dove mai e poi mai si sarebbe scommesso di trovare qualcosa.
Il porcino è un bastardo che sorprende, ed è questa sorpresa rinnovata che, stagione dopo stagione, fa di chi va a funghi una persona malata di accanimento e speranzosa fiducia. Addictive, very addictive.
Andare a funghi in un bosco sconosciuto è come avere il cervello sotto scacco continuo, perché qualunque modello previsionale, basato sull'esperienza macinata nel corso degli anni, risulta infruttuoso.
Quando si trovano, si riconosce che è meglio andare dove porta il culo.
Sì, senza pensarci più di tanto, e sorridere della propria ragione ed esperienza ancora una volta inequivocabilmente gabbate.
Detto questo, e posto che considero l'andar per funghi una metafora dell'esistenza, il culo mi ha portato qui. Dunque è il caso che io mi metta a cercare sotto le foglie, qui, ché qualcosa ci sarà pure, nascosta.
4 commenti:
Benvenuta Loggino, m'è venuta voglia di risotto ai funghi porcini, ma invece mangerò riso alla cantonese. Ora mi chiedo: quale metafora celerà? :)
Queen, la Cina non è solo vicina, è qui,come i bruciori di stomaco. Chao Chi Cha
Ahhahahahah! Bellissimo! Benvenuta loggi :)
Ciao loggino, nonostante il fatto che io sia fortemente allergica ai funghi porcini si proprio a questi e dunque quando ho visto questo post mi è preso quasi un colpo :-) apprezzo l'andar per funghi come metafora dell'esistenza e aggiungo che a mio parere è proprio una bella metafora.. Ciao Ulix
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