martedì 5 dicembre 2006
I had a dream
Anni fa feci un sogno che mi è restato impresso, e ve lo racconto.
Ambiente: un altopiano messicano, a perdita d’occhio cactus e sassi, sole a picco, nessuna traccia di umani, niente case, niente pali della luce, il nulla di nulla.
Siamo solo io e la mia fidanzata di allora, che litighiamo di brutto, camminando affiancate in mezzo a quella vegetazione spinosa.
Improvvisamente si materializzano qualche metro davanti a noi due figure femminili tutte vestite di nero, sembrano appena uscite da una messa funebre.
Ci guardano attonite.
Noi pure le guardiamo stupite, poi io dico ad alta voce:
“Ma queste da dove caspita arrivano?”
Non faccio a tempo a finire la frase che una delle due signore si avvicina ancor di più a noi e ci domanda a bruciapelo:
“Por què ustedes hablan el italiano?”
Noi incredule rispondiamo all’unisono:
“Por què nosotras somos Italianas!”
La signora gira sui tacchi e si riavvicina all’altra.
Incominciano a parlottare fra di loro.
Prima Signora: “ I knew I was right, for sure Sie verstehen nichts”
Seconda Signora: “Como puedes ser tan segura de lo que dices? Què es la verdad, exactamente?”
Prima Signora: “We have already discussed that point, let’s pass beyond”
Seconda Signora “Ho hang chi, ‘zai chi hing du. Zan mo.”
Prima Signora: “Chi ming ha, tai ho.”
Seconda Signora: “Tu es toujours ma petite chat, comme tu veux, oh-là-là. Stravàas’ nad kròchnin pash vàrda pomicìc”
Io e la mia fidanzata abbiamo ormai occhi e bocca spalancati dallo stupore.
Le due signore si avvicinano e ci parlano.
“Noi non siamo di questo pianeta” dice la Prima Signora “vi abbiamo studiato per millenni, abbiamo tentato di capire perché state così male. Secondo noi il problema della specie umana è la comunicazione: non avete un codice univoco e planetario come gli altri animali della Terra.
Pigliate due cani, uno del Senegal e l’altro cinese. Metteteli vicini: si guarderanno, rizzeranno il pelo, si annuseranno, ringhieranno, ma in pochi secondi si comprenderanno.
Gli animali di una determinata specie fra di loro comunicano efficacemente, e sono davvero poche le uccisioni intraspecifiche che abbiamo registrato.
Di sicuro non abbiamo mai osservato stragi di animali causate da animali della medesima specie.
Secondo noi, chiarezza di comunicazione e assenza di guerre sono variabili strettamente correlate.
Anzi, siamo quasi certe che la prima è causa preponderante della seconda.”
Io e la mia fidanzata ci guardiamo negli occhi.
La Seconda Signora continua la spiegazione:
“Vi abbiamo studiato a lungo e ora non abbiamo dubbi: voi umani appartenete ad un’unica specie, ma non riuscite a intendervi.
Però abbiamo anche osservato che la natura seleziona, all’interno di ogni specie, solo quei tratti che risultano alla lunga vantaggiosi, e dunque crediamo che da qualche parte, nascosto, dovrà esserci un vantaggio per la specie umana nell’avere così tante lingue diverse.
Abbiamo isolato alcuni comportamenti umani che abbiamo osservato più frequentemente negli individui che parlano una determinata lingua, e abbiamo capito che:
- l’inglese è la lingua usata da chi vuole sempre avere ragione, da chi passa sopra i diritti di altri, da chi non sente ragioni, da chi fa guerre e fomenta conflitti. E’ la lingua delle risposte affrettate;
- il tedesco è la lingua usata da chi vuole negare qualcosa, in particolare tutto quello che è piacere effimero, e vuole anche dimostrare logicamente la propria volontà di ordine e rigore mentale;
- il francese è la lingua dei giochi, dei sogni, delle risate, delle fiabe, di chi fa all’amore, di chi è preda di passioni irragionevoli.
- lo spagnolo è la lingua dei dubbi, dei tentennamenti, delle domande senza risposta
- il cinese è la lingua delle negoziazioni, dei compromessi, del commercio;
- il russo è la lingua della malinconia e dei rimpianti, delle tristezze e degli struggimenti
- l’italiano è la lingua per mentire, per dire le bugie più piccole o le menzogne più infami, per simulare, per nascondere e insabbiare."
Noi due sempre di più a guardarci negli occhi.
La Seconda Signora continua, e proprio non ha pietà di noi:
"Il cammino degli umani verso la chiarezza di comunicazione sembrerebbe prevedere l’assimilazione di tante lingue, per formare un unico linguaggio umano planetario, dove ciascuna lingua sia stata nel tempo selezionata per esprimere chiaramente e senza equivoci degli stati d’animo specifici.
E’ ovvio che la lingua italiana sia destinata a morire. Chi si ostinerebbe a parlare italiano, quando questa lingua fosse diventata la lingua ufficiale per mentire spudoratamente? I bugiardi sarebbero smascherati subito.”
La Seconda Signora si zittisce, fa cenno alla Prima Signora di continuare.
“Ecco perché vi abbiamo chiesto perché parlate italiano…attenzione, ve l’abbiamo chiesto in spagnolo, ma vi abbiamo spiegato tutto in italiano.
A voi decidere se abbiamo mentito oppure no…La menzogna esiste per certo nella testa di chi la pronuncia e che sa di mentire. Chi crede a una bugia la assume come verità, fino a prova contraria. “
...........
Mi svegliai di soprassalto. Per la cronaca, era l’epoca del primo governo Berlusconi.
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4 commenti:
GRande Loggi!! Ahaha
Poco tempo in fondo e il tuo gustoso e brillante post mi ha fatto rilfettere, oltre il bellissimo impatto che si ha appena lo si legge. Mi ha fatto riflettere sulla bugia e sul potere del linguaggio, e proprio su questo sono stati fatti due post; io ci ho fatto un blog e come se non bastasse l'ho intitolato con parole inglesi ossia ho usato la lingua inglese. Sotto ci ho scritto che ci vogliono un tot di menzogne per arrivare alla verità: questa è la dote celate dalle bugie: la verità a cui portano per altro è lapidaria e questa è la lama a doppio taglio della bugia. Per cavarsela bisognerà una inventare una bugia ancora più grande, ma poichè pe rmentire bene bisogna appunto crederci, si investirà di sè ancora di più e il gioco si fa pericoloso non so per coloro ai quali è destinata la bugia ma per lo stesso che la formula.
Osservava Bartle che un nick è il paravento - la bugia - degli utenti di itn, protettivo ma a volte leggiamo o abbiamo addirittura sperimentato dannosissimo.Io detesto e reagisco sempre male quando si tenta di violare la mia privacy che celo dietro al mio nik, ponendola così sul piano della confidenza, ma per me è un altro livello, è appunto la mia vita privata.
Due sono i campi primari della bugia: la politica e l'amore. Dove proprio non dovrebbero esserci invece. Ma la bugia ha una sua utilità abbiamo detto e io ho cercato di dimostrarlo. In politica la si usa per avere voti e dunque immunità, potere. Prima o poi tutto vieni svelato...svelato dall'evidenza che per esempio può averci promesso benessere a volontà epperò dati reali ci hanno detto no...se non viene cannati a crederlo qualcuno vi ha mentito. Può averci promesso giustizia, epperò l'abbiamo vista ottenuta con leggi apposite e amche qui dati reali ci hanno detto no: guardate quello è innocente per prescrizone dei termini e dunque anche io capisco che non è innocente in realtà, sono caduti i tempi.
E' stata introdotta un'altra parola... la realtà ahi. La realtà siamo tutti arrivati a capire che non è la doxa della filosofia greca: quella è opinione, non realtà. Sono dell'opinione che l'Italia stia ora meglio, ma concretamente 8 italiani su 10 non arrivano alla fine del mese e debbono intaccare i loro risparmi per non indebitarsi.
In amore la bugia è una catena. Può servire per dare una speranza a noi stessi, per provare l'enorme forza dell'amare ed essere amati poichè l'amore è la sola cosa intuiamo che può salvarci così come siamo messi. Prevert nella poesia del carceriere che andava a liberare il suo amore da promesse - ogni promessa non mantenuta è una bugia - e sogni con la suggestione della poesia lo spiega meglio di me. Anche qui arriva la realtà che chiede concretezzza. Ogni parola d'amore, ogni bugia d'amore, deve avere una realizzazione nel reale qui traslato come quotidiano, oppure si svela davanti alla mancata concretezza. Eppure ho detto e ho subito bugie, ma la loro vertià è stata lapidaria, in questo caso su quanto ho compreso dell'amore e della condotta amorosa che è giusto tenere. Da là il proposito di non promettere più, l'idea del sogno praticabile. Eppure la bugia intesa come affermazione che abbiamo dimostrato autolesionista infine, era un facile e bel vivere.
Dove vai bel carceriere
Con quella chiave macchiata di sangue
Vado a liberare la mia amata
Se sono ancora in tempo
L'avevo chiusa dentro
Teneramente crudelmente
Nella cella del mio desiderio
Nel più profondo del mio tormento
Nelle menzogne dell'avvenire
Nelle sciocchezze del giuramento
Voglio liberarla
Voglio che sia libera
E anche di dimenticarmi
E anche di lasciarmi
E anche di tornare
E di amarmi ancora
O di amare un altro
Se un giorno le va a genio
E se resto solo
E lei sarà andata via
Io serberò soltanto
Serberò tuttavia
Nel cavo delle mani
Fino alle ultime mie ore
La dolcezza dei suoi seni plasmati dall'amore.
Canzone del carcerierre, J. Prevert
Ciao a tutte. Ho seguito la traccina di Queen e sono arrivata qui. Siete simpatiche e brave. Patty
Log grazie per questo post interessante..
Queen ho appena postato una poesia che parla anche delle bugie in amore e sul fatto che l'amore è la sola cosa intuiamo possa salvarci..
In proposito mi sento di aggiungere che talvolta mi capita di mentire nella vita reale e chi non lo fa?ma poi quando scrivo non posso far altro che seguire la verità ossia quello che provo, sinceramente, in qualche modo : cmq trovo molto efficace quello che hai scritto nella presentazione del tuo blog : "Quante menzogne vi ci vollero per creare la fiduciosa verità che qui ci presenterete ?" in poche righe credo tu riesca a esprimere il nodo della questione e credo che presto scriverò ancora in proposito.. un saluto a tutte
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