È stato un caso che oggi, la Giornata
della Memoria, abbia visto quel film che avevo sulla scrivania da
diverso tempo: il Labirinto del Silenzio del regista Giulio
Ricciarelli nato a Milano e cresciuto in Germania, attore che ha
realizzato con questo film la sua prima regia.
Il film è bellissimo, ve lo consiglio
caldamente. È stato geniale lasciare in alcune scene spazio al
silenzio, appunto, piuttosto che ripetere ciò che ormai risaputo,
atroce nella millenaria storia di violenza e sangue del genere umano.
Si sta dimenticando tutto,
è una delle frasi di una sceneggiatura efficace. Si stava
dimenticando tutto, ed era il 1963.
Si sta
dimenticando tutto, anche ora, o forse si è già dimenticato il senso
profondo di quell'immane atrocità che furono i campi di sterminio,
le persecuzioni razziali e il regime nazista.
Nel
film il giovane avvocato chiede ai personaggi intorno a lui, di cui
alcuni giovani, cosa sappiano di Auschwitz e tutti rispondono:
niente.
Niente,
non stento a credere che sarebbe la risposta dei nostri giovani di
oggi; smemoratezza, negazionismo, ignoranza hanno già prodotto i
loro frutti. Il resto lo farà il tempo venendo a mancare chi visse
quella tragedia e noi, i miei coetanei, che finora hanno riportato i
ricordi di nonni e genitori.
Io non
so se nella storia si ripeterà quello che accade. Si dice: mai più;
ma non sono certa basti. Tendo a credere che sì, succederà di nuovo
come prima era già stato. C'erano già stati altri stermini nella
storia del genere umano. Quello che ha di folle e tremendo quanto
accadde mezzo secolo fa, è la sistematicità e il metodo. Quello che
ricordando quello sterminio additiamo come disumano non è che sia
stato fatto a un intero popolo o categoria di persone, di per sé già
una sufficiente aberrazione, ma che l'essere umano sia stato capace
di una cosa simile, e quindi la disumanità forse non esiste.
Hitler
fu sottovalutato. Per anni si è sottovalutato il pericolo di Daesh,
anzi la si è adoperata per certi interessi come si fece a quel tempo
con il dittatore tedesco. Allora era il popolo ebraico, mentre oggi
è l'Occidente con le sue tante razze ed etnie, le sue libertà e i
suoi valori a volte incoerenti. In quegli anni gli ebrei erano la
colpa di tutto. Nei nostri anni gli immigrati sono la sua causa
dell'incapacità dei governi di amministrare e provvedere ai bisogni
dei loro cittadini. Si potrebbero fare decine di analogie.
Spero
nella Memoria ma non sono sicura che basti però, in questo giorno
dopo un anno che ha cambiato l'Europa e cambierà le nostre vite, mi
dico che non bisogna smettere di voler sapere cosa accadde.