Lettera del magistrato Roberto Scarpinato al collega Borsellino assassinato dalla mafia il 19 luglio 1992
Vi posto questo link che non si vede mai abbastanza in Rete. Io l'ho visto più volte: la prima volta mi sono commossa e sull'onda di questo stato emotivo ho pensato che non aveva prestato il giusto peso alle parole del dott. Scarpinato. La seconda la rabbia e l'indignazione per quello che sta succendo dopo questa lettera - bellissima, dignitosa, lucida e forte- mi hanno di nuovo fatto pensare che non avevo riflettuto bene su ogni parola scritta dal magistrato. La terza maggiore calma mi hanno fatto ricordare la storia del giudice Borsellino e di Falcone, della mafia, delle migliaia di vittime della mafia, delle loro famiglie dei cittadini siciliani ed italiani tutti che troppe volte hanno visto questo segreto di stato - convenienza di stato? - mettere a tacere tutto, allontandoci tutti dallo Stato:::quello che vero non è ossia questo raccontato dal giudice Scarpinato.
Come cittadina italiana vorrei sottoscrivere questa lettera come la petizione dei 400 magistrati in difesa del giudice Scarpinato contro l'azione disciplinare che il CSM gli ha rivolto; e non me capisco le ragioni, ma non è grave che non le capisca io: non le hanno capite neanche i 400 colleghi di Scarpinato!
Vorrei con rispetto accodarmi a tutto quanto si rivolta verso questo modo di agire che credevo il sangue pagato dal Paese in un secolo di lotta alla mafia, avesse cancellato per sempre. Vorrei farlo per tutte le vittime della mafia, perchè solo pulendo la politica e le istituzioni dalla mafia la si debellerà, perchè la mafia anzi le mafie succhiano oltre alle vite anche il 40% della ricchezza del paese a causa della corruzione e dell'evasione, perchè hanno depredato la Sicilia, il Sud e ora tutto il Paese - ora per dire sono anni che se ne conosce la diffusione anche oltre i confini nazionali, perchè così ruba e ha rubato il futuro e la vita dei siciliani e degli italiani tutti, perchè è mio dovere fare quello che posso per lasciare a chi verrà dopo di me un'Italia decorosa e dignitosa. Diversamente sarebbe indifferenza proprio quello che ci ha portato fino a qua.
La storia rischia di ripetersi. Antonio Ingroia e Roberto Scarpinato mi ricordano cosa subirono Falcone e Borsellino e chi era vicino a loro. Ho paura che toccare ferro pur se tipicamente italiano non basti. Muoviamoci tutti, ma proprio tutti.