venerdì 1 maggio 2009

Eureka Street

Questo libro non è una novità editoriale, era là dietro agli altri miei, ereditato senza che mai fosse stato letto. Definito un capolavoro, forse i capolavori sono ancora qualcosa di più di un libro che è geniale, ironico e poetico, sicuramente è un capolavoro per il suo autore poichè gli sarà difficile arrivare a fare di meglio.
Da leggersi fra i 25 e 35 anni, Eureka Street racconta soprattutto di due indissolubili amici irlandesi, uno protestante e uno cattolico che come accade a quell'età, in una Belfast devastata dalla folle tragedia dalla quale è stata martoriata, trentenni appunto si chiedono cosa hanno fatto nella loro vita - domanda che un decennio dopo diventerà: cosa ho fatto della mia vita? Uno non è diventato ricco, vive ancora con la madre nella miseria di Eureka Street e l'altro non è amato, nemmeno ha saputo farsi amare in Poetry Street. E attorno a loro una fila di personaggi ben delineati dall'autore, sbronze e pugni, violenza e povertà che non evocano stereotopi scenari ai quali altra letteratura e cinema ci aveva abituati. Una spiegazione storica degli anni in cui le bombe dell'Ira distruggevano la vita e le speranze dei cittadini di Belfast. Una bomba, l'ennesima, è lo spartiacque fra i due tempi di questo romanzo nel quale si svolge e riprende la storia di questi giovani; e a quel punto della narrazione che lo scrittore tocca la vetta di ironia, di lucido dolore e di poesia per poi lasciare di nuovo ritornare il racconto ad un livello costante di ironia, di geniale semplicità e poesia che è il sottofondo di questo libro e delle nostre vite nella commedia della vita. Leggiamo cambiati i loro pensieri e le loro vite, allo stesso modo quegli degli altri, come sempre cambiano le nostre quando eventi collettivi o personali accadono: questa invece è l'altalena della vita.

Eureka Street, Robert McLiam Wilson - Fazi Editore