lunedì 16 marzo 2009

Napoli, 21 marzo 2009

Nell'Italia in cui Mangano era un eroe, un ministro della Repubblica dice che con la mafia bisogna convivere - era Lunardi ministro del secondo governo Berlusconi - c'è Libera che proclama la "Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie" promossa da Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie e Avviso Pubblico e con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del comune di Napoli, la Provincia di Napoli e la Regione Campania"
l 21 marzo il lungo corteo attraversera' il lungomare di Via Caracciolo per giungere a Piazza Plebiscito. Durante il corteo saranno letti, ininterrottamente, i nomi delle oltre 900 vittime innocenti delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell'ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perche', con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere. Ma da questo terribile elenco mancano tantissime altre vittime, impossibili da conoscere e da contare. Perche' i traffici delle mafie fanno anche altre vittime: quelle dei morti sul lavoro, della tratta degli esseri umani, i tanti morti provocati dal traffico degli stupefacenti, le vittime del caporalato, dello sfruttamento della prostituzione, del traffico delle armi e quelle avvelenate e uccise dalla camorra dei rifiuti.
Diceva poco fa don Ciotti, che di Libera è il fondadotore, non è tanto una questione - lo è anche - di educare alla legalità bandiera da tutti sventolata, ma alla responsabilità di tutti. Ogni volta, dico io, che sappiamo e non facciamo nulla ma anzi ci adattiamo perchè sono cose più grandi di noi, ogni volta che il calcolo del profitto e della comodità personale ci fa chiudere un occhio, ogni volta che il bisogno ce ne acceca tutti e due, ogni volta che cadiamo nell'omertà di non dire cosa succede perchè che figura vuoi far fare all'Italia e al suo Sud? Ogni volta che lasciamo fare perchè in fondo così è sempre stato, ogni volta che lo Stato ci lascia nella paura o fintamente ci tutela quando cerchiamo di reagire, di fare il nostro dovere, di dire, ogni volta che scegliamo senza sapere o addirittura ci viene tolta la libertà di scegliere o ci è dato di sapere quello che è manipolato per rastrellare voti e privilegi diamo uno schiaffo alla civiltà e alla dignità umana, barattiamo il futuro di chi verrà. Almeno non piangiamoci addosso, ma prendiamocene la colpa e assumiamocene la responsabilità di fare qualcosa.