giovedì 4 dicembre 2008
martedì 2 dicembre 2008
No del Vaticano alla depenalizzazione dell'omosessualità
Sono 91 i paesi in un cui l’omosessualità è reato – vi ho linkato la mappa - non meno di una decina come diceva il tg2 ieri sera, fra essi c’è la spirituale e democratica India. In nove di essi la pena prevista è di morte! Negli altri si va dall’arresto all’ergastolo a vita, dalle frustrate alla lapidazione o un’altra pena capitale. E il Vaticano, negando, approva con una argomentazione della quale non sarebbe capace neanche l’ultimo azzeccagarbugli di questa terra. In serata
Paura, evidente…paura di perdere l’ascendente sul nostro e altri paesi dove impedisce la promulgazione di una legge che regoli le unioni omosessuali, una legge che punisca la discriminazione omofobica.
Era solo il 1960 quando in Italia attraverso proposte di legge del movimento sociale italiano e della democrazia cristiana si cercava di mettere l’omosessualità fra i delitti sessuali, era appena il 1969 quando il ministero dell’interno divulgava una circolare per una maggiore repressione dell’omosessualità; non manca molto di questo passo che anche nel nostro paese ritorni reato, forse ci proteggerà solo l’Unione Europea da un’ipotesi simile.
Sono anni che non devolgo più, come altri italiani, l’otto per mille alla chiesa, questa è la volta giusta per chiedere al parroco del luogo dove fui battezzata di annotare accanto al mio nome nell’elenco dei nati: non più appartenente alla chiesa cattolica; per decenza almeno e perché ogni qualvolta dicono i cattolici italiani per sostenere eresie simili, non lo facciano anche in nome mio.
Ama il prossimo tuo come te stesso, si diceva. E amen.